In mostra la cultura del Paese, la comunità di immigrati della Capitale ha anche ricostruito un’abitazione tipica. Fino al 3 maggio alla Fiera di Roma
Roma – 30 aprile 2015 – Anche la cultura delle Filippine, per la prima volta, è ospite del Festival dell'Oriente, in corso fino al 3 maggio alla Fiera di Roma.
È in nutrita compagnia, visto che hanno aderito anche India, Cina, Giappone, Thailandia, Corea del Sud, Indonesia, Malesia, Vietnam, Bangladesh, Mongolia, Nepal, Rajasthan, Sri Lanka, Birmania e Tibet. Ci sono spettacoli culturali e mostre, bazar con stand alimentari e commerciali, spazi dedicati alla medicina naturale e dimostrazioni di arti marziali.
Gruppi e associazioni filippine di Roma hanno collaborato alla costruzione della replica di una Bahay Kubo, tipica abitazione filippina, simbolo della vita semplice che si conduce nel Paese. Un piccolo giardino circonda la capanna e c’è anche una lanterna natalizia fatta di capiz, un particolare tipo di conchiglia. All’interno dell’area si possono poi ammirare vari prodotti tipici delle Filippine, come tessuti, abiti tradizionalie borse fatte a mano.
Durante lo scorso week end è stato presentato un aspetto poco conociuto della cultura filippina come l' hilot, un particolare tipo di massaggio fatto nei centri benessere. E si è scoperta anche l’antica scrittura chiamata Baybayin. Le ‘Ginangs’ e altre modelle invece hanno indossato diversi abiti tradizionali del Paese.
Non poteva mancare l’ escrima, antico sistema di combattimento filippino conosciuto anche come Kali o Arnis, nel quale si è esibito il gruppo Saoma Ama di Roma. E tra i balli tradizionali filippini il più applaudito è stato il famoso tinikling, nel quale i ballerini saltano e danzano tra due bamboo.
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