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“Mi chiamo Lewandowski, ho scoperto in Italia le mie radici”

Un lettore di Nasz Swiat racconta la sua vita. “Guadagnavo più qui scavando una buca che dirigendo i pompieri in patria. E quando sono diventato piastrellista, ho capito di essere una persona importante”

 

Roma – 22 luglio 2011 – Bogdan Lewandowski è un affezionato lettore di Nasz Swiat. Ha un sottile senso dell’umorismo e una passione per la scrittura. Riceviamo e pubblichiamo con piacere un frizzante racconto della sua vita in Italia.

“L’inizio della mia esperienza da emigrante è stato difficile. Le barriere linguistica e culturali, insieme ai modesti mezzi finanziari sono soltanto  alcuni degli aspetti negativi della mia vita fuori dalla Polonia.
Prima di lasciare il mio Paese mettevo da parte ogni soldo guadagnato per il visto e la vita qui. Sono riuscito risparmiare 500 dollari, che purtroppo si sono sciolti velocemente, come la neve in primavera.
Subito dopo essere arrivato a Latina mi sono messo in cerca di una casa in affitto e di un lavoro, che mi avrebbe permesso almeno di sostenere le spese basilari di vita in questo Paese, fondatore del Unione Europea.

Sono arrivato nel giugno dell ’89, quando l’atteggiamento del governo nei confronti degli immigrati polacchi è cambiato completamente. Mentre prima si poteva ottenere l’asilo politico,  un alloggio gratuito e anche qualche soldo per le spese quotidiane, dopo giugno del 1989, quando in Polonia si sono svolte le prime libere elezioni democratiche, sono finite per noi  tutte le tariffe agevolate.

Bogdan LewandowskiPrimo lavoro e un mucchio di soldi
Il mio primo lavoro consisteva nello scavare una buca per le  fondamenta di una villetta. Ricordo che faceva un caldo bestiale e il sudore mi scorreva sulla schiena. La terra non si arrendeva, era rocciosa e dura. Dopo una settimana la buca era pronta e io ho ricevuto il mio primo salario guadagnato sulla terra italiana.

Erano circa 240 mila lire, cioè 120 euro di oggi. Per me sembrava una cifra stratosferica visto che in Polonia il mio stipendio mensile come dirigente  nei Vigili di Fuoco ammontava a 30 euro. Con questi soldi si poteva comparare all’epoca “nella marcia Europa dell’ Ovest” uno stereo o televisore di una buona marca,  un bene che un polacco medio si poteva permettere dopo anni di risparmio e di sacrifici.

All’epoca non riuscivo a capire come un lavoro fisico e non qualificato potesse essere così redditizio.  In poco tempo ho trovato la casa in affitto e presto, lavorando sempre nell’ edilizia, ho imparato a fare il muratore, il carpentiere e soprattutto mi sono specializzata a fare bene il lavoro che mi piace di più cioè mettere le mattonelle.

Ho saputo che nella gerarchia dei lavori edili il piastrellista viene considerato “una persona importante”, perciò ero contento di essere diventato esperto nella pose delle mattonelle.

Ave Cesare
Su uno dei cantieri ho conosciuto Cesare Tiberi. All’ inizio non avevo associato mentalmente che questo uomo non solo portava il nome di un imperatore romano, ma anche che il suo cognome ricordava un’importante famiglia della Roma antica.

Cesare era un vero professionista. Per molto tempo ho lavorato come suo aiutante.  Insieme in una giornata di lavora riuscivamo a fare il massetto di cemento e incollare una trentina di metri di piastrelle. Con Cesare andavamo spesso a Roma a mettere le mattonelle nelle case dei ricchi romani, dove mi stupivo vedere tanta ricchezza messa tutta insieme e in più con gusto.

Un cognome mediterraneo
Un giorno, mentre tornavamo da un lavoro a Roma, Cesare mi portò in un colle di nome Castel di Leva, a sud della città. Quel giorno morì Freddie Mercury, la leggenda dei Queen. Abbiamo reso onore a questo famoso cantante con un minuto di silenzio. Quel viaggio mi ha fatto venire in mente che il mio cognome (Lewandowski) ha che fare con  la parola italiana “leva”.

Un’altra associazione importante me l’ha fatta venire in mente un capo ufficio del personale della centrale elettronucleare di Latina,  che ogni volta deformava il mio cognome e anziché  mi chiamava Levanzowski. Grazie ai suoi lapsus ho scoperto l’esistenza della Isola di Levazzo vicino a Sicilia, il golfo del Levante vicino a Genova e tanti altri nomi che ricordano il mio cognome.

Per diversi anni, con l’aiuto di internet e dopo aver fatto varie ricerche sono diventato sempre più convinto che il mio cognome ha a  che vedere con i nomi di alcuni posti italiani. Sicuramente non è neanche un caso che i miei avi spesso portavano dei nomi di origine greca ed e probabile che la mia famiglia abbia delle origini mediterranee.

Quest’ anno spero di poter visitare l’Isola di Levanza e scoprire qualcosa di più sulle mie presunte radici.

Bogdan Lewandowski

Leggi anche: Włoska historia, nazwy geograficzne i polskie nazwisko (NaszSwiat.net)

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