Dopo lo stop del governo di Kiev all’accordo di adesione si mobilita la comunità di migranti. Manifestazioni a Roma e Milano
Roma- 25 novembre 2013 – Dopo un lungo e difficile negoziato, a breve l’Ucraina avrebbe dovuto firmare un accordo di associazione con l’Unione Europea, che avrebbe dovuto rimuovere la maggior parte dei dazi doganali sui prodotti ucraini esportati nei paesi dell'Unione europea consentendo di scongiurare almeno in parte la crisi finanziaria in cui versa il Paese e ponendo basi solide su cui costruire una futura adesione alla UE. Ma una settimana prima della firma il governo ucraino ha deciso di sospendere le trattative.
Le autorità di Kiev sostengono che l’accordo non è vantaggioso economicamente rispetto alla possibilità di rafforzare i rapporti con la Russia, che preme per l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Doganale delle ex repubbliche sovietiche e ha un potere contrattuale molto forte a causa delle forniture di gas e dei crediti nei confronti del Paese. La scelta, però, non sembra essere andata giù agli ucraini. Questa improvvisa notizia ha sconvolto gran parte della popolazione: in migliaia sono scesi in piazza a Kiev contro la chiusura all’integrazione con l’Unione europea.
Mentre in tutta Ucraina il popolo protesta chiedendo anche le dimissioni del governo e manifestando nelle cosi dette “Euromaidan”, la comunità ucraina nel mondo non è rimasta inerte. Manifestazioni in supporto all'associazione Ucraina nell'UE che si sono tenute in diverse nazioni. Anche gli ucraini in Italia hanno dichiarato il disaccordo con la decisione del governo ucraino e il loro sostegno alla protesta.
Gli studenti dei atenei italiani e pontifici della Capitale hanno organizzato una manifestazione, coinvolgendo anche le altre generazioni. Si sono riuniti il sabato 23 sul piazzale del complesso della basilica ucraina di Santa Sofia, nel cuore ucraino di Roma. È stata recitata una lettera aperta di sostegno ai manifestanti in Patria che chiede al governo di non rinunciare al futuro europeo. Il 24 novembre anche Milano visto la manifestazione gli attivisti ucraini e italiani, sostenuti dal Consigliere Regionale della Lombardia PD Carlo Borghetti, e del Consigliere Comunale di Milano FLI Manfredi Palmeri. Altre manifestazioni si sono svolte a Padova.
È cominciata anche una raccolta di firme online, ma parallelamente si procede anche con la raccolta cartacea, considerato che la stragrande maggioranza dell’immigrazione ucraina è rappresentato da donne in età avanzata impiegate come collaboratrici domestiche o assistenti familiari. C’è da dire che la maggior parte dei flussi migratori verso l’Italia ha origine in regioni tradizionalmente filo-europee.
Intanto per l’ Ue l’ accordo è ancora sul tavolo, nel speranza che il governo ucraino cambi idea. Evidentemente si aspetta anche l’esito delle manifestazioni popolari.
Marianna Soronevych
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