Immigrati esclusi dagli incentivi per riqualificare il centro storico. La giunta leghista: "Così evitiamo i ghetti" Roma – 21 dicembre 2009 – Alzano lombardo è un paesone di quindicimila anime a sei chilometri da Bergamo nato dall’aggregazione dei più piccoli Alzano Maggiore, Alzano Sopra, Nese e Olera. Ha quindi quattro centri storici minacciati dall’abbandono e dal degrado.
La volenterosa maggioranza leghista che guida il paese ha trovato come risolvere il problema: ricoprirà di incentivi le giovani coppie che andranno a vivere nei centri storici. L’offerta è allettante: dall’esenzione dalla tassa sui rifiuti al raddoppio degli incentivi per le ristrutturazioni, dai tassi agevolati sui mutui alla concessione di un posto auto gratuito.
Il regolamento varato all’inizio di dicembre fissa però un requisito fondamentale: marito e moglie devono essere cittadini italiani. Se una coppia di immigrati vuole comprare o affittare casa nei centri storici di Alzano è naturalmente libera di farlo, ma a condizioni sicuramente più svantaggiose rispetto ai suoi vicini di casa con passaporto tricolore.
L’opposizione di centro sinistra ha proposto invano di sostituire il requisito della cittadinanza, giudicato razzista, con un’anzianità di cinque anni di residenza regolare. Ma l’assessore all’urbanistica Camillo Bertocchi difende la scelta della sua amministarzione: “Non vanno creati ghetti”, dice, lamentando che nei centri storici del paese ci sono già troppi immigrati.
Elvio Pasca