Potrebbe sembrare uno scherzo del destino la notizia di una rapina compiuta da alcuni stranieri originari della Georgia, a casa dei genitori di Matteo Salvini. Sì, proprio lui, il Ministro dell’Interno, da tutti riconosciuto per la sua muscolosa politica di gestione dell’immigrazione e della sicurezza. Sfacciataggine o sfiga? Sono stati presi i rapinatori e, per fortuna, non c’è stata nessuna vittima. Ma una domanda che viene in mente e che colpisce è il fatto che tra tutte le innumerevoli case, quei energumeni dovevano andare a rubare proprio a casa di Papa Salvini? Furto eseguito con premeditata goliardia oppure la sfiga che non si augurerebbe nessun ladro? Fatto sta che è stata interrotta la carriera di una banda che pare, da diversi mesi, transumasse tra le città europee compiendo furti in appartamenti. Casa Salvini, scena di rapina da stranieri! Da farci un film: «Indovina chi viene in “scena”… a casa Salvini» (prendendo a prestito il titolo della famosa pellicola con Sidney Poitiers). Andare a rapinare a casa Salvni sarebbe come andare a rubare le armi dentro una caserma o andare a stampare biglietti falsi dentro la zecca dello stato o (con le dovute distanze) andare a chiedere il pizzo nel negozio del boss del racket. Ma come gli è venuto in mente a quei balordi? Vogliamo pensare che non sapevano di operare a casa Salvini. Di certo a saperlo, se le sarebbero date a gambe levate, magari gridando: «Si “Salvini” chi può!»
Milton Kwami
‘Indovina chi viene in scena’… a casa Salvini?
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