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“Piuttosto chiudo il negozio, ma non lo do a un romeno”

Una commerciante di Lecco, pronta a rimetterci pur di non cedere la gestione dell’attività a immigrati della Romania

Lecco – 19 giugno 2008 – "Piuttosto, il negozio resta chiuso. Ma ad un romeno non lo darò". Accade a Introzzo, piccolo comune montano della provincia di Lecco, alle prese con problemi di carenza di piccole attività come l’alimentari in questione che l’immigrato avrebbe voluto trasformare in negozio di abbigliamento.

Parole pesanti e decise quelle di Mariangela Caminada dopo la proposta di rilevare la gestione avanzata da Daniel Stefan Coroian, cittadino di origine rumena che risiede in paese da otto anni. Ed ecco il motivo del diniego: "Lo scorso anno – spiega la donna – due romeni hanno fermato mio figlio a Milano, gli hanno dato un pugno in faccia e un sacco di botte, gli hanno preso il giubbotto, le chiavi della macchina ed il cellulare. Sono troppo arrabbiata con i romeni: non faccio entrare uno di loro nella mia proprietà".

È stato proprio Coroian, 36 anni, a rivelare l’accaduto che per lui ha "un lieve sapore de razzismo e vecchia mentalità" e si è sentito quindi in dovere di dare spiegazioni su come sono andate le cose: "A questo punto sono quasi contento che le cose siano andate così. Ma non devono fare le vittime se poi il negozio resta chiuso".

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