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Aumentano le domande d’asilo in Italia

Controtendenza rispetto a Francia, Germania e Gran Bretagna. Hein (Cir): “Chi cerca protezione può arrivare solo irregolarmente”
Roma – 14 febbraio 2008 – “Le richieste d’asilo presentate in Italia sono in costante aumento, in chiara controtendenza rispetto alla media dell’Unione Europea e della maggior parte dei singoli Stati membri”. Così Christopher Hein, direttore del Consiglio italiano per i rifugiati,.

Non ci sono ancora statistiche complete sulle richieste d’asilo nel 2007, ma secondo i dati del Cir, alla fine dello scorso novembre ne erano state già presentate 11.819, contro le 9.346 del 2005 e le 10.348 del 2006. Si prevede quindi che la cifra complessiva per lo scorso anno sfiorerà quota 15.000.

Questa tendenza accomuna l’Italia ad altri paesi dell’Europa del Sud, come la Grecia, mentre nei paesi tradizionali di asilo, come la Francia, la Germania e la Gran Bretagna, da alcuni anni ormai è in atto una continuativa e forte diminuzione di richieste d’asilo.

“La Francia, – nota Hein – che nel 2006 è stato il paese con il numero più alto di richieste d’asilo in Europa, ha subito nel 2007 un calo del 10,5% delle domande, con un totale di 35mila nuove richieste d’asilo. D’altro canto, la percentuale di riconoscimento dello status di rifugiato è aumentata del 19% dal 2006 al 2007, arrivando ad un record europeo del 19%”.

Tornando all’Italia, durante i primi 11 mesi del 2007, la protezione internazionale è stata riconosciuta a quasi il 55% del totale dei richiedenti asilo, di cui: il 10% sotto forma di status di rifugiato e circa il 45% con protezione umanitaria.  Lo status di rifugiato completo è stato riconosciuto a numerosi afgani, eritrei, turchi (curdi) ed iracheni. Per la protezione umanitaria sono al primo posto le persone provenienti dall’Eritrea, seguite da quelle fuggite dalla Costa d’Avorio, dalla Somalia e dall’Afghanistan.  

Per quanto concerne gli arrivi via mare, si è verificata una diminuzione degli sbarchi a Lampedusa ed in generale, in Sicilia, è aumentato invece il numero di arrivi via mare in Calabria ed in Sardegna, nonché nei porti dell’Adriatico, attraverso traghetti provenienti dalla Grecia. Dalal Grecia arrivano moltissimi iracheni, per la maggior parte respinti immediatamente indietro. Questi  respingimenti (secondo il Ministero dell’Interno “affidamenti al Comando della nave” sulla base dell’accordo bilaterale italo-greco sulle riammissioni) sono stati tra le maggiori preoccupazioni del CIR

La stragrande maggioranza dei richiedenti asilo arriva in Italia via mare in modo irregolare, rischiando la vita. Una scelta obbligata.

 “Le persone che fuggono dalle persecuzioni, dalle guerre, dalle tortura, non hanno, nella prassi, alcuna alternativa se non quella di affidarsi ai trafficanti e di affrontare un viaggio con enormi rischi e costi. – scrive il direttore del Cir – Non esiste infatti un “visto per protezione” (o altro) che il rifugiato possa ottenere in qualità appunto di “rifugiato”, attraverso un Consolato italiano all’estero per richiedere l’ingresso”.  

EP

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