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Crisi: in calo le rimesse degli immigrati in Italia: -8% nel 2012

Diminuite per la prima volta dopo cinque anni consecutivi di crescita. Nel 2013 si attende una ripresa

Milano, 11 gennaio 2013 – La crisi economica colpisce gli immigrati in Italia. Nel 2012, dopo cinque anni consecutivi di crescita, sono diminuite per la prima volta le rimesse all'estero degli stranieri presenti in Italia: da 7,4 miliardi a 6,8 miliardi di euro, con una flessione dell'8%.

Secondo un'analisi condotta sui money transfer in Italia da Western Union, un'azienda del settore, il calo e' attribuibile alla recessione: la diminuzione dell'occupazione fra gli immigrati in Italia nel biennio 2010-2011, secondo l'Ocse, e' stata di circa il 3,3%, quasi il triplo rispetto all'1,2% dei cittadini italiani. Ma, secondo le stime della Banca Mondiale, nel 2013 si attende una ripresa del flusso di rimesse in Italia come in altri Paesi europei. Le principali destinazioni delle rimesse dall'Italia, secondo i dati della Banca d'Italia, sono Europa dell'Est, Africa, America Latina e Sud-Est Asiatico.

L'Italia, secondo Eurostat, e' il secondo mercato del Vecchio Continente dopo la Francia con una quota del 19%. A livello europeo le rimesse degli immigrati verso i Paesi di origine hanno sfiorato i 40 miliardi di euro nel 2011, secondo i dati Eurostat, con un incremento del 2% sul 2010. I flussi piu' consistenti provengono da Francia (9,7 miliardi, pari al 25% del totale dell'Unione Europea), Italia (7,4 miliardi, 19%), Spagna (7,3 miliardi, 19%), Germania (3 miliardi, 8%) e Olanda (1,5 miliardi, 4%).

Le rimesse generate da lavoratori extra-europei, pari a 28,5 miliardi, rappresentano tre quarti del totale e hanno registrato un incremento del 3% nel 2011. I flussi interni all'Europa, invece, sono rimasti stabili a 10,7 miliardi. A livello globale, si spiega nell'analisi condotta da Western Union, i principali Paesi dai quali partono i flussi di rimesse sono Stati Uniti, Arabia Saudita, Svizzera e Russia, secondo i dati della la Banca Mondiale.

 Invece i principali Paesi riceventi nel 2012 sono stati India (53,6 miliardi di euro), Cina (50,5 miliardi), Filippine (18,4 miliardi), Messico (18,4 miliardi) e Nigeria (16,1 miliardi). In alcuni Paesi le rimesse rappresentano una quota rilevante del prodotto interno lordo, come per il Tagikistan (47%), Liberia (31%), Repubblica Kirghisa (29%), Lesotho (27%), Moldavia (23%), Nepal (22%) e Samoa (21%).

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