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Dossier Caritas/Migrantes: 3,7 milioni di stranieri in Italia

Sono aumentati di un sesto in un anno. In 9 casi su 10 sono qui per lavoro o ricongiungimento

ROMA – I cittadini stranieri che soggiornano regolarmente in Italia, tra comunitari ed extraue, sono 3milioni e 700mila, il 6,2% della popolazione. Il nostro Paese di colloca così subito dopo la Germania e la Spagna tra i grandi Paesi di immigrazione dell’Unione Europa.

Il 17° Dossier Statistico immigrazione Caritas/Migrantes, presentato stamattina in tutti i capoluoghi d’Italia, fotografa un trend di crescita senza precedenti. Tra nuovi nati, lavoratori entrati con i flussi, famiglie ricongiunte in Italia, ingressi per studio ecc. gli stranieri in Italia sono aumentati di circa 700mila unità in un anno, con un incremento di oltre un sesto del totale.

Quasi il 60% degli immigrati vive al settentrione (33,7% nel Nord Ovest e 25,9% nel Nordest), il 26,7% al Centro e il 13,8% al Sud. La regione preferita è la Lombardia (730mila immigrati), seguono Veneto (350mila), Lazio (330mila), Emilia Romagna (318mila) e Piemonte (250mila).

Su 10 stranieri, 5 arrivano da Paesi europei (nella metà dei casi sono comunitari), 4 sono africani o asiatici, 1 solo americano. I romeni guidano la classica con 550mila presenze, un sesto del totale, e staccano sensibilmente marocchini (387mila) e albanesi (380mila). Poco sotto quota 200mila troviamo invece ucraini (195mila) e cinesi (186mila) .

Il dossier sottolinea che le presenze per lavoro o ricongiungimento familiare incidono per il 92,1% del totale, e questo conferma che l’immigrazione in Italia è strutturale e presuppone progetti migratori a lungo termine in buona parte dei casi definitivi. Un dato confermato anche dall’alto numero di minori: 665mila, nella metà dei casi nati qui.

Le presenze femminili hanno ormai pareggiato quelle degli uomini, con punte ragguardevoli nel sud (61,7% in Campania, 56,8% in Calabria) e sono numerose le comunità a prevalenza femminile, tra le quali si distinguono l’ucraina (83,6%), la capoverdiana (76,9%) e la dominicana (73,1%). Più della metà delle donne straniere è impiegata nel settore domestico e di cura , il 10% negli alberghi e nella ristorazione.

L’Istat nel 2006 contava 1milione 350mila occupati stranieri, il 40% nell’industria e il 55% nel terziario. Per l’Inail invece erano 2milioni 200 mila, e la loro incidenza sul totale dei lavoratori toccava i punti più alti nelle attività domestiche (66 %), negli alberghi e ristoranti (20 %) e in edilizia (19%). Gli imprenditori erano invece 140mila.

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Sintesi del 17° Dossier Statistico immigrazione Caritas/Migrantes

(30 ottobre 2007)

EP

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