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Rapporto Ocse: aumentano i flussi migratori verso l’Italia

Il responsabile dell’Ocse Jean-Pierre Garson: "L’Italia dovrebbe fare più sforzi per attirare l’immigrazione più qualificata"

PARIGI – L’Italia è il paese dell’Ocse che ultimamente ha registrato il più grosso aumento del flusso migratorio, dopo Usa, Regno Unito e Nuova Zelanda.

Tra il 2004 e il 2005 la progressione in questi paesi è stata del 20%, cioé quasi il doppio della media Ocse (11%).

Lo segnala l’ ‘Outolook’ sui movimenti migratori internazionali pubblicato dall’Ocse precisando che la popolazione residente legalmente nei paesi industrializzati dell’Ocse è aumentata tra i 3,5 e i 4 milioni di persone. Gli immigrati ‘temporanei’ sono stati nello stesso periodo 1,8 milioni, una cifra stabile rispetto a quella dell’anno precedente.

Secondo stime dei singoli paesi, gli immigrati illegali rappresentano in media l’1% della popolazione locale, percentuale che per l’Italia sale all’1,2%.Se il flusso migratorio per motivi di lavoro o di famiglia sono in costante aumento, le richieste di asilo sono invece scese del 15% nel 2005 per attestarsi a circa 300.000 domande, la metà rispetto al 2000.

Se negli Usa il numero degli immigrati è salito di 164.000, nel Regno Unito di 55.000 e in Italia di 31.00, vi sono paesi che ha registrato una tendenza inversa. La Francia ad esempio ha visto diminuire dei 5.200 il numero di immigrati, la Germania dei 13.000 e la Svizzera di 2.000.

Le migrazioni familiari continuano ad essere importanti, in particolare negli Usa, Francia e Nuova Zelanda, sottolinea il documento che si sofferma anche sull’importanza dei flussi internazionali degli studenti, in aumento del 40% dal 2000. " L’Italia dovrebbe fare più sforzi per attirare l’immigrazione più qualificata e quindi anche gli studenti, in quanto potrebbe dare una marcia in più all’economia del paese", ha dichiarato il responsabile all’Ocse de movimenti migratori internazionali Jean-Pierre Garson. "L’Italia, ha detto a margine della presentazione del documento,"ha molti atouts non solo per attirare gli studenti ma anche per farli rimanere nel paese".

Gli studenti stranieri che hanno scelto l’Italia sono stati 40.000 nel 2004, contro i 237.000 che hanno scelto la Francia, i 260.000 che hanno scelto la Germania o i 300.000 che hanno preferito il Regno Unito.
Garson si è comunque rallegrato che l’Italia abbia ora una "visione chiara dell’immigrazione che tiene conto della sua importanza per l’economia del paese" e per il fatto che abbia abbandonato ‘quote che non erano realistiche” . A suo avviso, infatti, "l’economia italiana ha margini per poter accogliere più gente".

L’Ocse ha ricordato che nei paesi anglosassoni come in quelli dell’Europa del sud "gli immigrati sono stato un importante elemento della crescita dell’occupazione, colmando la penuria di manodopera". Chi lascia il proprio paese però incontra spesso difficoltà a trovare un lavoro che corrisponde alla sua qualifica e ciò accade soprattutto alle donne, rileva sempre l’Ocse che invita i governi a favorire l’integrazione degli immigrati che "rappresentano una riserva di talenti non pienamente sfruttata" della popolazione. Una risposta adeguata a quella che ha definito "una della maggiori sfide del millennio" si tradurrà anche, si è detto convinto Gurria, in un miglior funzionamento dell’economia.

(26 giugno 2007)

s.c.

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