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Universitari extraue. “A medicina ammessi solo 50 su 2mila. E gli altri?”

Appello dell’Associazione medici di origine straniera dopo la debacle ai test di ingresso. “Questi ragazzi stanno spendendo molti soldi per rimanere in Italia, ci sono speranze che entrino nei posti vacanti?”

Roma -13 settembre 2011 – Sarà colpa della scarsa conoscenza della lingua o di quesiti troppo “local”, grattachecche di Sora Maria comprese. Fatto sta che i test di ingresso alle facoltà di Medicina sono stati un massacro per le aspiranti matricole di origine straniera. E ora in quanti torneranno a casa?

 

Foad Aodi, presidente dell’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e della Comunita’ del mondo arabo in Italia (Comai), lancia l’allarme. “Sono pochissimi – dice – i giovani stranieri intenzionati a diventare medici che sono riusciti a passare i test d’ingresso italiani: dalle prime stime pare siano solamente 50 su 2 mila che hanno tentato”.

L’Amsi punta il dito contro le “difficolta’ linguistiche”, anche se va detto che essere ammessi alle nostre università i ragazzi che arrivano dall’estero devono comunque superare un esame di italiano. L’associazione segnala però anche “i problemi riscontrati nelle domande di cultura, nonche’ di chimica e biologia, date le differenze che ci sono fra i programmi di studio dei vari Paesi”.

Questi aspiranti camici bianchi sono ora “in attesa di sapere cosa sarà fatto con i posti vacanti nelle università. Stanno spendendo molti soldi per rimanere in Italia e vorrebbero sapere se ci sono speranze di entrare. Faccio un appello ai ministri della Salute e dell’Istruzione, Ferruccio Fazio e Mariastella Gelmini, affinche’ valutino soluzioni che non danneggino gli studenti stranieri e assicurino loro spazio” conclude Aodi.

 

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