Dai traci agli slavi, la ricchezza culturale e paesaggistica della terra bulgara. Dalle vette innevate, per la valle delle rose, al Mar Nero
La Bulgaria ha una storia sofferta. Molte popolazioni hanno occupato le terre di questo paese, lasciando alcune tracce ancora indelebili delle proprie culture.
Un po’ di storia
Prima di essere occupato dai bulgari nel VII secolo d.C., il territorio dell’attuale Bulgaria era abitato da popolazioni tracico-illiriche. Quelle terre corrispondevano infatti alle province della Tracia e della Mesia, all’epoca parte dell’impero romano. La Bassa Mesia apparteneva invece all’impero bizantino.
Il primo stato bulgaro fu fondato alla fine dell’VIII secolo ed ebbe confini molto più estesi di quelli odierni. Successivamente, durante il regno di Simeon, la Bulgaria divenne lo stato più potente dell’Europa orientale. Ci fu un grande sviluppo culturale, dovuto anche all’adozione dell’alfabeto cirillico e la conseguente nascita della prima forma scritta della lingua slava. Ma già nel X secolo ebbe inizio la decadenza di questo primo impero, a causa delle invasioni di magiari e russi.
Tra cadute e rinascite dell’impero, la Bulgaria visse secoli turbolenti, finendo sotto il dominio bizantino nel 1018 e poi nel 1396 sotto quello ottomano che durò cinque secoli. Ovviamente il giogo fu economicamente e culturalmente devastante per il paese. I turchi impedirono in tutti i modi lo sviluppo del paese, non riuscendo tuttavia a imporre la propria cultura e il proprio credo religioso.
Oggi la Bulgaria porta i segni del suo passato. È ricca di bellezze naturali e monumenti che vale la pena visitare: nove sono i siti dichiarati da Unesco patrimonio dell’umanità.
La natura
Buona parte del territorio è montagnoso: da nord-ovest fino al Mar nero, è dominato dalla catena dei Balcani. I paesaggi più suggestivi sono offerti proprio dai monti, dalle foreste, dai laghi e fiumi della Bulgaria.
La vetta Musala
A sud si eleva il gruppo dei Rodopi, nella cui parte occidentale si erge maestosa Musala, la vetta più alta della Penisola Balcanica (2.925m), che appartiene al parco nazionale di Rila. Arrivarvi offre la possibilità di vedere scenari naturalistici unici, per i quali senz’altro vale la fatica delle circa 4 ore necessarie per salire e le 3 per scendere. Ai piedi di quelle montagne si trova uno dei siti apprezzati da Unesco e più visitati di tutta la Bulgaria: il monastero ortodosso di Rila.
Il monastero di Rila
Questo monumento ha rappresentato nel corso dei secoli l’identità del popolo bulgaro di fronte ai numerosi tentativi di dominazione, fungendo da fulcro di creazione e diffusione della cultura slava. Fu il primo monastero del mondo slavo, fondato nel X secolo grazie all’anacoreta e santo Ivan Rilski. Il complesso visitabile oggi è stato ricostruito a metà dell’800, dopo essere stato vittima di numerosi incendi e successive ricostruzioni. È una vera e propria opera d’arte, in cui architettura, pittura e iconografia si fondono in un insieme armonico e sontuoso. Il monastero, immerso nella natura incontaminata che si presta a escursioni davvero pittoresche, ospita ogni anno milioni di pellegrini e turisti.
Oltre a quello di Rila, da non perdere sono anche gli altri monasteri sparsi qua e la sul territorio bulgaro, a: Trojan, Drjanovo, Arbanasi, Kaliferovo, Kremikovci, Zemen, Ivanovo (con le famose chiese rupestri del XIII secolo, anche esse proclamate patrimonio dell’umanità).
Borovetc
A Rila si trova anche la maggiore località sciistica del paese: Borovetc, ormai meta di turisti provenienti da tutto il mondo. Altro tesoro naturalistico che sfiora le nuvole, incluso nell’elenco dell’Unesco, è il Parco nazionale di Pirin. Da queste parti c’è la cittadina di Bansko, deliziosa per le sue viuzze e case tipiche. Soprattutto in inverno i panorami visibili dalle finestre delle case e degli alberghi lasciano senza fiato. Durante tutto l’anno si respira un’aria di pace, perfetta per chi vuole rilassarsi in mezzo a una natura incontaminata. La cittadina offre anche qualche museo e un paio di chiese pittoresche.
Sofia
Tra le città da visitare c’è senz’altro la Capitale – Sofia, situata ai piedi di un’altra montagna – Vitosha. È il centro economico più importante della Bulgaria, pieno di modernissimi negozi. La via dello shopping prende il nome dalla catena di monti che la sovrasta in lontananza: ‘Boulevard Vitosha’. Nella sua estremità occidentale c’è il Palazzo della Cultura, costruito in epoca socialista. Quando le sue numerose fontane si riempiono d’acqua, acquista un aspetto davvero affascinante.
Uno dei monumenti più significativi di Sofia è la cattedrale di Aleksandar Nevski. Disegnata secondo i parametri dell’arte bizantino-bulgara (predominante tra il X e il XII) secolo, l’edificio si erge in una piazza centrale di Sofia, nelle cui vicinanze c’è il Parlamento e l’Università. Altro posto piacevole da visitare è il Teatro nazionale, sempre al centro della città, che è abbastanza piccolo da poter essere visitato anche a piedi.
Altre città da visitare sono Plovdiv, situata al centro della Bulgaria. Fu conquistata nel 46 a.C. dai romani, che la chiamarono Trimontium e ne fecero il capoluogo della provincia della Tracia. A ricordare quell’epoca c’è l’anfiteatro romano, eretto nel II secolo, oggi scenario di concerti, balletti, rappresentazioni teatrali e un festival di opera lirica intitolato a Giuseppe Verdi.
La Valle delle rose
Tra Karlovo e Kazanlak si stende la celebre Valle delle rose. A giugno si tiene la tradizionale festa della rosa, in cui la raccolta viene festeggiata con balli e canti popolari. A Kazanlak si trova una tomba tracia, proclamata da Unisco patrimonio dell’umanità. Un’altra sta a Sveshtari.
Koprivstica
Koprivstica, situata sui monti della Sredna Gora, è considerata una città museo in quanto conserva la sua architettura primitiva, con le viuzze di ciottoli, le case in legno e i portici antichi, e perché tutt’oggi coltiva le attività artigianali tradizionali come la tessitura e la scultura, le cui tecniche sono osservabili dai visitatori.
Melnik
A sud, quasi al confine con la Grecia, c’è un’altra città museo, quella di Melnik. Piccola gemma, spesso strapazzata dai turchi. Del suo illustre passato la cittadina conserva cinque chiese, i ruderi del palazzo del Boiardo del 13° sec., nonché le case tipiche, con i camini e le cantine scavate nella roccia.
Altre città da visitare sono: Veliko Tarnovo, capitale del secondo regno bulgaro situata al centro della Bulgaria; Ruse, principale porto fluviale, nei pressi della via Danubiana; Sumen.
Quanto ai luoghi naturalistici da non perdere ci sono anche: la riserva naturale di Srebarna (vicino al Danubio) e il sito archeologico di Madara (con il famoso Cavaliere di Madara, bassorilievo scolpito nella roccia in epoca alto-medievale), entrambi patrimonio dell’umanità; le rovine di Pliska e Preslav culle della storia bulgara.
La costa del Mar Nero
Infine, non è da trascurare la costa del Mar Nero, ormai da anni trasformatasi in meta ambita di tedeschi, inglesi e altri turisti stranieri che ancora trovano il confort e il divertimento a prezzi competitivi. In effetti, il litorale, con le sue cittadine vivaci, gli imponenti stabilimenti balneari e le diverse attrazioni che offre, è sempre più invitante e di conseguenza affollato. Tra i centri più gettonati. Albena, Zlatni Pjasaci (Sabbie d’oro), Slanchev Brjag, Varna (la capitale marina della Bulgaria).
Nesebar
Proprio alla fine di questo viaggio, partito dalla Bulgaria occidentale per finire nella sua estremità orientale, si trova una delle città più belle. Su un promontorio roccioso, circondata dal mare, Nesebar sta a ricordare le remote origini trace di quelle terre. Disseminata di costruzioni antiche tipiche, basiliche paleocristiane (come Santa Sofia), chiese medievali bizantine, artisti, negozietti e ristorantini invitanti, Nesebar è tappa obbligatoria per ogni turista che sceglie la costa del Mar Nero.
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Antonia Ilinova