Non solo sabbia dorata, palme e mare cristallino…A caratterizzare l’isola è prima di tutto la spiritualità
Molti nomi sono usati per indicare lo Sri Lanka. Uno di questi disegna l’isola come la “Lacrima dell’India”. E infatti questa piccola terra appare sulla carta geografica come una piccola goccia alla fine della penisola indiana ma, per quanto piccola, è una goccia densa di perle, spezie, elefanti, ricchi e meravigliosi scenari marini, e colma di una millenaria civiltà.
Le spiagge, la magnificenza delle maestose rovine, il mosaico di culture, riti e religioni hanno fatto guadagnare allo Sri Lanka il soprannome di Tahiti d’Oriente, come la chiamano molti dei suoi visitatori occidentali. La pace e la serenità che il buddismo tiene vivi da 25 secoli sono quasi tangibili. Sono nell’aria, nello spirito della popolazione.
Purtroppo nell’ultimo decennio questo clima è stato alterato da un forte conflitto etnico e religioso, che ha reso quest’isola meno invitante agli occhi del turista. Il fascino esotico dello Sri Lanka è stato annebbiato dalle guerriglie e dagli attentati che hanno coinvolto soprattutto il nord del paese. Va detto, dunque, che prima di partire bisogna aggiornarsi sulla situazione ed evitare le zone a rischio. Malgrado i disordini, non si può negare che poche località al mondo sono in grado di offrire la varietà di attrazioni che serba lo Sri Lanka. Il suo territorio è talmente poco esteso che tutti i punti caratteristici possono essere raggiunti in poco tempo, sia in auto che con il trasporto pubblico.
Colombo
La capitale, nonché la città più grande dell’isola, si trova sulla costa sud-ovest, dove è meglio recarsi d’inverno. È frenetica come tanti capoluoghi nostrani e crea le difficoltà tipicamente provocate dal caos cittadino. Ma quest’atmosfera movimentata è affrontata dagli abitanti con filosofia: “Non c’è problema” resta comunque il commento più comune. Per le strade si vedono passeggiare i sacerdoti indù; l’arancione e il bianco – che simboleggiano la spiritualità – spiccano ovunque.
L’architettura della città è di ispirazione britannica. Per fare shopping si può andare al quartiere del forte, dove c’è un grande centro commerciale con tanti magazzini e uffici utili. Ma non solo. Qui c’è anche la residenza del presidente, l’alta torre dell’orologio e l’infinita spianata verde del Gelle Face Green, dove si gioca a cricket, dove si incontrano tanti giovani e le famiglie vengono a rilassarsi e giocare. Cinammon Gardens è la zona più alla moda di Colombo, con edifici eleganti e viali alberati. Da vedere poi: il quartiere del Pettah bazar, il National Museum, la Art Gallery, almeno alcune delle numerose moschee e templi buddisti e hindù, il Dehiwala Zoo.
A nord di Colombo si trova Negombo, il cui mercato del pesce offre un’affascinante spettacolo di vita quotidiana. Vicino, nella località di Kelanya, vale la pena visitare il tempio buddista di Raja Maha Vihara, considerato tra i più sacri del paese.
Il mare
Le coste dello Sri Lanka offrono sabbia dorata, palme da cocco, acqua azzurra e calda. Per gli sport subacquei è da preferire la costa occidentale. Tra le mete più gettonate ci sono: Hikkaduwa (piena di turisti attratti dai famosi “Coral Gardens” dei fondali marini), Mount Lavinia, Beruwala, Galle, che conserva ancora le tracce della dominazione olandese, con la fortezza che racchiude la zona antica e gli hotel d’epoca.
Proseguendo lungo la costa in senso antiorario si incontrano la baia di Unawatuna, l’isoletta di Weligama, la bellissima conca di Polhena con le sue alte palme pendenti sopra acque trasparenti. Da qui in poi si possono visitare le spiagge di Tangalla e Hambantota e la riserva naturale di Yala, per chi è in cerca di elefanti, scimmie, leopardi, cervi e orsi in libertà. La costa orientale è decisamente più selvatica, ma offre comunque splendide spiagge e baie (Marble, Sweat e Deadman’s Cove e Pigeon island).
Kandy
L’ex capitale se ne sta indisturbata tra alti monti, stretti valichi e maestose cascate. Pilastro del potere buddista, centro dove regnano musica, danze tradizionali e artigianato. È costruita intorno a un pittoresco lago e gode di un’architettura curiosa. Ci sono alcune vestigia vittoriane e un palazzo reale, ma l’attrazione più spettacolare è l’ottagonale tempio buddista del Sacro Dente (Dalada Maligawa), dove è conservata la reliquia religiosa più preziosa dello Sri Lanka: il dente sacro del Buddha. Sotto il suo tetto d’oro ogni giorno si tengono cerimonie in omaggio alla reliquia. Ma davvero spettacolari sono le processioni di danzatori ed elefanti addobbati che hanno luogo in occasione delle feste di Perahera (plenilunio tra luglio e agosto).
Da vedere sono anche il National Museum, i Botanical Gardens di Peradeniya e la Udawattakelle Sanctuary, rifugio per gli uccelli, Mahaweli, dove gli elefanti fanno il bagno.
Le antiche capitali: Anuradhapura, Polonnaruwa, Sigiriya
Anuradhapura è la prima delle tre più antiche capitali cingalesi. È stata fondata nel V secolo a.C. e, con i suoi templi (tra cui Ruweanweli Seya, Jetavanarama e Thuparama), sistemi d’irrigazione e forte spiritualità, fu una delle più straordinarie città dell’antichità. Da non perdere il sacro albero Bo, il più vecchio del mondo, nonché – si dice – figlio dell’albero sotto cui il Buddha raggiunse l’illuminazione.
L’antica città di Polonnaruwa fu capitale per due secoli. I suoi edifici antichi sono stati restaurati. Mentre Sigiriya custodisce ancora pochi resti del suo grande passato. È stata costruita su una rocca di 200 m, è una fortezza inespugnabile, con un monastero e una galleria d’arte. Spettacolari sono i giardini che circondano la rocca, gli affreschi che ritraggono le “fanciulle di Sigiriya” e le grotte di Dambulla che custodisce innumerevoli Buddha, capaci di ipnotizzare il visitatore.
Adam’s Peak
Il sacro ‘Picco di Adamo’ è da oltre un millennio meta di pellegrinaggio per buddisti e indù. I fedeli si trovano ad affrontare a piedi un percorso di 12 chilometri in salita per raggiungere la vetta alta oltre 2200 metri. Accompagnano il cammino canti e preghiere. In cima c’è un’impronta che secondo i musulmani è stata impressa dal piede di Adamo, per i buddisti da quello di Buddha e gli indù sostengono che sia stata lasciata da Shiva. Poco importa, visto che della sacralità del luogo si accorgono anche gli atei: il panorama che questo posto dona all’alba è indescrivibile.
E infine, prima di riprendere l’aereo e tornare a casa, è consigliabile una sosta nella località montana di Nuwara Eliya, chiamata anche "la città della luce". Offre prati verdissimi, fiori e case in stile britannico.