L’ok del governo ai permessi temporanei sblocca la trattativa con Regioni ed Enti locali. Il testo dell’intesa
Roma – 7 aprile 2011 – Governo, Regioni, province autonome ed enti locali. Ognuno farà la sua parte: “Tutte le Istituzioni della Repubblica responsabilmente si impegnano ad affrontare questa emergenza umanitaria con spirito di leale collaborazione e solidarietà”.
È quanto si legge nella nuova intesa siglata ieri sera a palazzo Chigi da governo e amministratori locali, che hanno dato il via libera dopo l’assicurazione che agli sfollati tunisini verrà concesso un permesso di soggiorno di protezione temporanea. Inoltre Roma si dovrà attivarsi con Bruxelles perché l’accoglienza diventi europea.
Entro dieci giorni, la Protezione Civile dovrà presentare un piano che preveda un’”equa distribuzione sul territorio nazionale” dei profughi e degli immigrati con il permesso per protezione che decideranno di rimanere in Italia. Attività per le quali il governo dovrà assicurare un ”finanziamento adeguato e capiente”. Quanto ai i minori non accompagnati, il governo dovrà assicurare un “finanziamento pluriennale” per i Comuni che li prendono in carico.
“Ha prevalso la linea del dialogo e delle condivisione", ha commentato Raffaele Fitto, ministro per i Rapporti con le Regioni. “C’e’ una risposta unitaria all’emergenza e la protezione temporanea consentira’ la gestione dell’attuale e complessa fase".
Soddisfatto anche i leader della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani: “Le istituzioni della Repubblica vogliono affrontare questa emergenza umanitaria con collaborazione e solidarieta’. Questa scelta politica impegna tutte le istituzioni tanto che abbiamo deciso di andare a presentare tutti insieme questo accordo al presidente della Repubblica".
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Ecco il testo completo dell’intesa siglata ieri:
Nella cabina di regia della Conferenza Unificata del 6 aprile 2011, il Governo, le Regioni e Province autonome e gli Enti locali, preso atto che il Governo per affrontare l’emergenza umanitaria ha assunto la determinazione – sulla base anche del confronto con Regioni e Enti Locali – di avvalersi dell’articolo 20 del T.U. Immigrazione, ribadiscono che tutte le Istituzioni della Repubblica responsabilmente si impegnano ad affrontare questa emergenza umanitaria con spirito di leale collaborazione e solidarietà. Ciò impegna tutti i livelli della Repubblica ad essere coerenti e conseguenti a questa scelta politica.
Ciò premesso, il Governo, le Regioni e Province autonome e gli Enti locali convengono di integrare il precedente accordo, siglato lo scorso 30 marzo, con i seguenti punti:
1) il Governo si impegna ad avviare un’iniziativa verso l’Unione Europea per dare corso all’articolo 5 della Direttiva n. 55 del 2001;
2) i destinatari del permesso di soggiorno di cui all’articolo 20 che opteranno per la permanenza in Italia saranno assistiti su tutto il territorio nazionale e di ciò si fa garante il Governo;
3) il piano per l’accoglienza dei profughi sarà presentato entro 10 giorni attraverso il sistema di protezione civile nazionale, deve prevedere step di attuazione per singola Regione, tenendo conto delle assegnazioni già realizzate in queste settimane, mantenendo così in ogni fase l’equa distribuzione sul territorio nazionale. Tale piano dovrà prevedere anche l’assistenza per gli immigrati a cui è riconosciuto l’articolo 20 per coloro che decidessero di rimanere in Italia. Anche al fine di determinare e avere il quadro progressivo ed esatto delle presenze nell’ambito di tutto il territorio nazionale. A tal fine è ripristinato il tavolo presso il Dipartimento nazionale della Protezione civile con il sistema della Protezione civile regionale, integrato dai rappresentanti di Anci e Upi e Regioni;
4) deve essere assicurato un finanziamento adeguato e capiente per sostenere l’emergenza al Fondo presso il Dipartimento nazionale di Protezione civile che sarà utilizzato per finanziare le attività su tutto il territorio nazionale del sistema di protezione civile. Ciò va attivato attraverso apposita ordinanza di protezione civile;
5) per dare piena attuazione all’accordo precedente in relazione ai minori stranieri non accompagnati, deve essere assicurato il finanziamento pluriennale creando un Fondo apposito in favore dei Comuni che prendono in carico i minori, cui spetterà di assegnare il minore alle strutture a tal fine autorizzate;
6) questo nuovo sistema di accoglienza diffusa sull’intero territorio nazionale consente di superare l’attuale gestione degli immigrati irregolari.