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Cittadinanza. Bersani (Pd): “Italiano chi nasce e cresce qui”

Sit in di protesta del Partito Democratico per una riforma che guardi alle seconde generazioni. "Insieme faremo un’Italia migliore"

Roma – 27 aprile 2011 – Con cartelli con la scritta ”Chi nasce e cresce in Italia è italiano”, ”imparo l’italiano e sono cittadino” e ”l’Italia e’ di chi ci nasce e di chi la ama”, il Forum immigrazione del Pd è sceso in piazza questa mattina davanti Montecitorio per chiedere che venga rimessa al centro dell’agenda politica la discussione sulla legge di cittadinanza per figli di immigrati nati in Italia.

"La Costituzione degli italiani all’articolo 3 parla degli uguali diritti dei cittadini italiani e stiamo parlando del diritto di chi e’ nato e cresciuto qui ad essere italiano.  E’ una vergogna che pesa sulla coscienza del Paese che ci sia ormai un milione di giovani che non sono ne’ immigrati ne’ italiani. L’Italia deve dire a questi giovani chi sono perchè e’ un diritto di civiltà”. 

Sono le parole del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che è intervenuto al sit in  di fronte alla Camera, per chiedere la modifica della legge sulla cittadinanza che consentirebbe di riconoscerla ai figli degli immigrati nati nel nostro Paese. "L’Italia – ha concluso il leader Democratico- ha bisogno dei nuovi italiani e assieme faremo un’ Italia migliore"

Il coordinatore nazionale del Forum immigrazione del Pd, Marco Pacciotti, ha spiegato che ”sono circa 900 mila i ragazzi che in Italia si trovano nella situazione di essere nati qui ma di sentirsi stranieri a casa propria. E’ una battaglia che abbiamo sposato da un anno e auspichiamo che sia sposata non solo dal nostro partito, perchè e’ una battaglia di civiltà”.

Presente alla manifestazione anche il responsabile “Seconda generazione” del Forum, Khalid Chaouki, ha poi rivolto un appello al presidente della Camera Gianfranco Fini: ”Non ha fatto nulla per riportare il tema del diritto di cittadinanza per i figli di immigrati nati in Italia al centro del dibattito politico. Chiediamo che per questi ragazzi la cittadinanza sia diretta e non solo acquisita per diritto di sangue e che sia accelerato l’iter per figli di immigrati non nati in Italia ma arrivati in questo paese da bambini”. 

Protestiamo – ha aggiunto Chaouki – contro una legge ingiusta che toglie a tanti ragazzi il diritto a immaginarsi un giorno avvocati, medici o poliziotti, ragazzi che conoscono l’Inno di Mameli meglio di tanti parlamentari, come quelli della Lega che disconoscono anche la bandiera”.
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