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Finta bomba per dare il benvenuto ai profughi

Davanti a un centro di accoglienza sull’Altopiano di Asiago. Zaia (Regione Veneto): “Chiudere le porte? Una soluzione demagogica”

Roma  – 17 maggio 2011 – Una sfera di gomma e carta, con led che si accendono a intermittenza e fili collegati a un cancello è stata ritrovata stamattina all’ingresso all’ingresso dell’ex istituto elioterapico a Mezzaselva di Roana (Vicenza), sull’Altopiano di Asiago, che dovrebbe ospitare profughi dalla Libia.

 

Sembrava una bomba rudimentale e il reparto artificieri dei Carabinieri di Padova, dopo aver sgomberato la zona, l’ ha investita con un potente getto d’acqua, per poi scoprire che non conteneva esplosivo. Si è trattato quindi solo di un “avvertimento”, prima dell’arrivo di circa duecentocinquanta persone scappate dalla guerra, sui cui indagano adesso  i carabinieri della compagnia di Thiene e la Digos di Vicenza.

L’istituto di Mezzaselva è stato scelto  venerdì scorso dalla Regione Veneto come centro per i profughi, e dovrebbe permettere di liberare le strutture finora adibite alla prima accoglienza. Una scelta che preoccupa i sindaci della zona, che ieri in una riunione hanno chiesto un presidio permanente di polizia che supporti le forze dell’ordine già presenti, secondo i primi cittadini in misura esigua, sul territorio.

“Siamo delusi perché siamo stati avvisati quando la decisione era già stata presa,  ma soprattutto siamo preoccupati per le ripercussioni sulla stagione turistica in Altopiano” spiega oggi al Corriere del Veneto Andrea Gios, sindaco di Asiago eletto in una lista di centrodestra. ”Nell’intera zona di Asiago e Roana operano in tutto una decina di carabinieri, mentre il turismo rappresenta la ricchezza principale per questo territorio, che in tal senso rischia di avere ripercussioni in vista dell’ormai imminente estate”.

“Questa scelta – aggiunge Gios – la ritengo una sconfitta della politica, in quanto una decisione del genere andrebbe annunciata, spiegata e discussa con la popolazione locale. E invece abbiamo saputo tutto quando all’ospedale di Mezzaselva erano stati ultimati gli allacciamenti dell’acqua”.

Il governatore del Veneto Luca Zaia ha detto che oggi nella regione ci sono già circa 600 profughi, diventeranno 1900, ”e purtroppo la partita diventa ogni giorno più impegnativa”. Le alternative sarebbero due, metterli nelle tendopoli o nelle caserme, oppure l’ospitalità diffusa, “più gradita”. Se però questa ipotesi si rende impraticabile, non resta, secondo Zaia, che la prima: ”Chiudere le porte – ha aggiunto – e’ solo una soluzione demagogica”.

Secondo il piano Al Veneto Saranno destinate poco piu’ di 1900 persone del Nord Africa, una ogni 2 mila abitanti. ”Chiudere le porte e’ solo una soluzione demagogica”, ha precisato il presidente.

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