“Non si può esorcizzare la realtà che preme alle nostre porte. L’Italia farà la sua parte”
Roma -20 giugno 2011 – Nessun Paese che sia fedele ai principi delle Nazioni Unite e agli obblighi delle convenzioni internazionali può “adagiarsi o attardarsi in egoistiche chiusure nazionali”. Lo ha detto oggi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel corso delle celebrazioni per la Giornata mondiale del rifugiato.
Secondo il Capo dello Stato “anche in Italia si deve prendere piu’ largamente coscienza della persistenza, della possibile, ulteriore estensione del flusso, della dimensione mondiale del fenomeno e della responsabilita’ cui nessun Paese civile puo’ sottrarsi”, soprattutto i Paesi piu’ ricchi, piu’ progrediti economicamente e socialmente e dotati “di una autentica cultura dei diritti e della solidarieta’”.
Non e’ immaginabile, ha aggiunto Napolitano, che ci si possa “illudere di esorcizzare la realta’ che preme alle nostre porte, pressione che si trasmette da un continente all’altro per effetto dell’aspirazione alla pace e alla vita che muove tanti diseredati”.
Napolitano ha voluto sottolineare il ruolo e i meriti dell’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati, che ha affrontato nei decenni “drammatiche crisi ed emergenze, operando in circostanze ambientali diverse e difficili, compiendo sforzi straordinari per alleviare le sofferenze umane e prendersi cura di un gran numero di persone, e in particolare di donne e bambini che avevano bisogno di ogni specie di soccorso e chiedevano asilo”.
“La missione dell’Alto Commissariato -ha detto Napolitano- e’ ben lontana dall’esaurirsi, perche’ resta purtroppo assai ardua la prospettiva di un mondo di pace e di liberta’, non piu’ segnato da conflitti, persecuzioni e discriminazioni”. Per questo, occorre un maggiore impegno da parte della comunita’ internazionale e l’Italia, ha sottolineato il Capo dello Stato, “fara’ la sua parte, contando su un piu’ efficace e straordinario impegno comune”.
Infine, Napolitano ha voluto esprimere all’Alto Commissario Antonio Guterres il proprio apprezzamento per la scelta di celebrare in Italia, a Roma, all’indomani della sua visita a Lampedusa, la Giornata mondiale del rifugiato: “la sua presenza tra noi e’ un segno di attenzione che accogliamo con compiacimento, ed e’ una preziosa occasione di chiarimento sul tema generale dell’asilo e sulle vicende che di recente hanno in modo particolare coinvolto l’Italia”.