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Regione Lazio: corsi e qualifica per le assistenti familiari

Istituita la qualifica professionale di "assistente familiare". Bisognerà seguire un corso di 300 ore

ROMA – Badanti certificate nel Lazio, grazie a una delibera approvata della Giunta Regionale il 31 luglio scorso che istituisce la qualifica professionale di "assistente familiare" e definisce anche il relativo percorso di formazione.

L’Assistente Familiare viene definita "una figura con caratteristiche pratico-operative, la cui attività è rivolta a garantire assistenza a persone autosufficienti e non, nelle loro necessità primarie, favorendone il benessere e l’autonomia all’interno del clima domestico-familiare. È in grado, inoltre, di relazionarsi con la rete dei servizi territoriali, pubblici e privati, al fine di assicurare assistenza e garantire opportunità di accesso a tali servizi alle persone non in grado di svolgere in autonomia gli adempimenti connessi".

La qualifica di Assistente familiare potrà essere conseguita attraverso un corso di 300 ore (ma l’esperienza sul campo darà diritto a sconti) rivolto giovani e adulti, e naturalmente anche a cittadini stranieri (con permesso di soggiorno) che ormai fanno la parte del leone in questo campo. I corsi dovranno prevedere una quota di ore di tirocinio che potrà oscillare tra il 35% e il 45% del monte ore complessivo.

Si potrà inoltre, per acquisire competenze specifiche sull’assistenza familiare, si potrà un corso di 120 ore, il 35% delle quali dedicate ad attività di tirocinio. Il percorso formativo sarà certificato con il rilascio di un attestato di frequenza.

"Definire con precisione i contorni della figura dell’assistente familiare è un atto di civiltà – ha dichiarato il presidente Marrazzo – necessario per raggiungere gli obbiettivi, fissati peraltro anche dall’Unione Europea, di miglioramento del livello e della qualità dell’occupazione offrendo apprendimento e formazione adeguate ai lavoratori, nelle diverse fasi della vita, attraverso percorsi formativi e qualifiche più trasparenti".

"Questo provvedimento è rivolto anche a soggetti immigrati extracomunitari che si occupano del lavoro di cura e sostegno familiare nell’ambito dell’assistenza privata a domicilio" ha sottolineato l’assessore all’istruzione, diritto allo studio e formazione Silvia Costa, che ha proposto al delibera. "Questi immigrati sono pilastri importantissimi per la vita di molte famiglie della nostra Regione e qualificare il lavoro che svolgono quotidianamente è uno strumento capitale per aiutarli nel processo di integrazione".

(22 agosto 2007)

EP

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