ADN0489 3 CRO 0 DNA CRO NAZ
Roma, 23 feb. (Adnkronos) – La sentenza della Corte di
Strasburgo ”costituisce un’importante indicazione per gli stati
europei circa la regolamentazione delle misure di controllo delle
frontiere e intercettazione”. Lo ha affermato Laurens Jolles,
Rappresentante dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i
Rifugiati (Unhcr) per il sud Europa. ”Ci auguriamo che rappresenti un
punto di svolta per cio’ che riguarda le responsabilita’ degli Stati e
la gestione dei flussi migratori”.
L’Unhcr ”comprende le sfide che le migrazioni irregolari
pongono all’Italia e agli altri paesi dell’Unione Europea e riconosce
i significativi sforzi compiuti dall’Italia e dagli altri stati per
salvare vite umane nell’ambito delle loro operazioni di ricerca e
soccorso in mare. Le persone soccorse o intercettate in mare sono,
molto spesso, anche piu’ vulnerabili degli altri richiedenti asilo,
sia dal punto di vista fisico che psicologico, e pertanto non sono
sempre in grado di esprimere l’intenzione di voler chiedere protezione
immediatamente dopo il loro rintraccio in mare”.
”Le misure di controllo delle frontiere non esonerano gli stati
dai loro obblighi internazionali -ha sottolineato Jolles- l’accesso al
territorio alle persone bisognose di protezione dovrebbe pertanto
essere sempre garantito”. L’Alto Commissariato e’ inoltre
”preoccupato che l’Italia abbia riattivato il trattato bilaterale con
l’attuale Governo libico senza rinunciare formalmente alla pratica dei
respingimenti che e’ il risultato di tale accordo”. ”Ci auguriamo
che questa sentenza rappresenti un motivo di riflessione che porti ad
un segnale di discontinuita’ da parte del Governo italiano”, ha
concluso Jolles.
(Sin/Opr/Adnkronos)
23-FEB-12 13:02