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Salute. “Iscritti al Ssn anche gli anziani arrivati con un ricongiungimento”

Il tribunale di Milano accoglie il ricorso di quattro associazioni e obbliga la Regione Lombardia a fissare una tariffa per l’iscrizione. Naga, ASGI, Avvocati per Niente e Anolf-Cisl Milano: “Non più violato il diritto alla salute”

Roma – 6 dicembre 2012 – Anche i genitori ultra 65enni di immigrati extracomunitari, entrati in Italia per ricongiungimento familiare, hanno diritto all’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale pagando un contributo forfetario. Il tribunale di Milano ha sancito ieri che negare loro questa possibilità, come avviene in Lombardia, è discriminatorio.

 

Conviene fare un passo indietro. Nel 2008 sono entrate in vigore regole più severe per i ricongiungimenti familiari, una delle quali obbliga gli ultrasessantacinquenni  chiamati in Italia dai loro figli a pagarsi l’assistenza sanitaria. Le opzioni, secondo la legge (d. lgsl. 160/2008), sarebbe due: iscriversi a pagamento al servizio sanitario nazionale o stipulare un’assicurazione sanitaria.

Il governo non ha mai deciso quanto costa questa iscrizione al Ssn (servirebbe un decreto ad hoc), e solo Emilia Romagna e Veneto sono intervenute autonomamente per fissare la tariffa. Quanto all’assicurazione,  è molto difficile trovare compagnie disponibile ad assicurare gli anziani che arrivavano in Italia (spesso con delle patologie), se non a costi esorbitanti, con buona pace per il diritto alla salute.

È per questo motivo che le associazioni Naga, ASGI, Avvocati per Niente e Anolf-Cisl Milano hanno presentato ricorso contro i ritardi del Ministero e la mancata adozione di provvedimenti della Regione Lombardia. Ieri il Tribunale di Milano ha dato loro ragione.

“Il comportamento posto in essere da Regione Lombardia e Ministero della Salute – sostengono i firmatari del ricorso – è illegittimo e configura una discriminazione in danno dei cittadini stranieri dal momento che non è rispettato il principio costituzionale che sancisce la tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo e che  ai ricorrenti – così come a tutti gli altri soggetti nelle medesime condizioni – è stata radicalmente preclusa la possibilità di iscrizione al SSN: il principio di parità previsto dalla legge è dunque violato”.

Il Tribunale del lavoro di Milano ha sposato questa linea, dichiarando la natura discriminatoria della tenuta condotta dai Ministeri, che non hanno adottato i decreti previsti, e ha ordinato alla Regione Lombardia di rendere possibile l’iscrizione al SSN per i ricorrenti tramite il pagamento di un contributo forfettario, in analogia a quanto già da tempo previsto da altre Regioni.

“Faremo in modo che questo principio venga esteso a tutti i cittadini nelle loro condizioni e che il diritto all’accesso alle cure non sia più violato in Lombardia” promettono i rappresentanti delle associazioni. E assicurano: “Adesso, grazie a questa pronuncia, tutti gli stranieri giunti in Italia per ricongiungimento familiare avranno la possibilità di fruire dell’assistenza completa del SSN”.

EP

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