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La protesta di pakistani e bengalesi: “Asilo politico”

Erano operai in Libia, durante la guerra sono scappati in Italia attraversando il Mediterrano sui barconi. “La commissione non prende in considerazione le nostre richieste”

Roma – 24 dicembre 2012 – Venerdì scorso alle ore 10, una cinquantina di pakistani e bengalesi sfidando le previsioni dei Maya sono scesi in piazza.

L’appuntamento era troppo importante per non esserci bisognava manifestare per i diritti negati. Piazza Sant’Apostoli è stata il loro palcoscenico da dove gridare giustizia. Scappati dall’ultima guerra civile di Libia dove lavoravano come operai sono arrivati in Italia con i barconi della speranza. Tutti hanno chiesto asilo politico.

Ora aspettano la risposta della Commissione per i Rifugiati. I manifestanti accusano la Commissione di non aver preso in considerazione la loro richiesta in quanto pakistani e bengalesi mentre altri stranieri hanno ricevuto l’asilo politico.

Il gruppo è riuscito a strappare alla Commissione la promessa per un successivo appuntamento fissato per il prossimo 27 di dicembre. Però i malumori rimangono, poca speranza traspare dai loro volti sconvolti da mesi passati nei centri d’accoglienza.

Non soddisfatti hanno sciolto la loro manifestazione pacifica e ripongono i loro striscioni sui quali c’era scritto: “Diritti umani per tutti, pakistani e bengalesi chiedono asilo politico, non negate i nostri diritti” .

Ejaz Ahmed

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