Accordo con la Marina, sulle navi coinvolte nell’operazione arriva personale specializzato del del ministero della salute. “Più tutele per italiani e migranti”
Roma – 23 giugno 2014 – Non c’è nessun allarme Ebola e i casi di Tbc riscontrati finora non destano particolari preoccupazioni. Intanto, però, aumenta la vigilanza sanitaria su migranti e profughi salvati da Mare Nostrum e si anticipano in mare esami che, finora, sono stati fatti a terra.
Grazie a un accordo tra Ministero della Salute e lo Stato Maggiore della Marina Militare, da sabato scorso personale sanitario del Ministero,”con specifica formazione per la gestione delle problematiche quarantenarie” è stabilmente a bordo delle unità navali che partecipano all’operazione umanitaria. Questo per “effettuare le operazioni di controllo sanitario già prima che i migranti arrivino nei porti italiani ed utilizzando il lasso di tempo che intercorre tra il recupero e l’arrivo in porto”.
In pratica vengono “proiettati in mare” gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera del Ministero della Salute. Medici, ed altro personale sanitario della Marina Militare imbarcato sulle stesse unità, continueranno ad effettuare gli interventi sanitari curativi che si rendessero necessari.
“L’operazione – spiega il ministero della Salute – contribuirà ad elevare ancora il livello di tutela dei cittadini residenti nel nostro Paese e quella dei migranti stessi".