Il presidente della Regione: ''Per noi le regole sono regole e vanno rispettate. Qui si viene per comportarsi bene, per lavorare e con un progetto di integrazione"
Venezia, 28 luglio 2014 – Luca Zaia, presidente del Veneto, non chiude la porta ai profughi, ma precisa che e' meglio aiutarli nei loro Paesi, anche per non rischiare di ''svuotare'' l'Africa e di ''riempirla di cinesi, come sta accadendo''. Tante le polemiche in regione per l'arrivo di sempre piu' numerosi stranieri sbarcati al Sud. E i sindaci protestano perche' non sono nelle condizioni, anche finanziarie, di accoglierli.
''Davanti ad un esodo biblico che non possiamo non vedere e alla tragedia di molte uomini, donne e bambini – dice Zaia -, noi dobbiamo avere un atteggiamento di concretezza: sicuramente aiutarli, ma anche pensare che il progetto non puo' essere quello che l'Africa debba svuotarsi per essere occupata dai cinesi come sta accadendo. E quindi si tratta di aiutarli a casa loro, come fanno tanti missionari''.
Ma il presidente del Veneto mette anche le mani avanti. ''Per noi le regole sono regole e vanno rispettate. Qui si viene per comportarsi bene, per lavorare e con un progetto di integrazione. E non per finire in galera. Mai nessun emigrato veneto nel mondo e' stato incarcerato perche' delinqueva''.
S.C.