Polacca, insegna a italiani e immigrati come mettersi al volante senza rischi. Ha portato gli “Ambasciatori della Sicurezza Stradale” al Gran Premio di Monza
Roma – 16 settembre 2015 – Il 6 settembre scorso 50 immigrati in Italia hanno potuto godersi dal vivo a Monza una delle gare automobilistiche più famose e prestigiose del mondo, il Gran Premio d’Italia di Formula 1.
Erano tutti ‘Ambasciatori della Sicurezza Stradale’, invitati lì Monika Jakiela, titolare della DMA Servizi. Un modo per premiarli per il loro contributo nel campo della promozione di cultura della guida sicura.
Jakiela è nata a Sucha Beskidzka, un comune del voivodato della Piccola Polonia. In Italia vive dal 1993. Nel 2012 ha fondato DMA Servizi, un’ agenzia di servizi per lo sviluppo della mobilità, del turismo e della cultura della sicurezza stradale.
L’imprenditrice polacca è coordinatrice del progetto internazionale ‘Ambasciatori Della Sicurezza Stradale’, premiato come Best Practice Certificate 2013 dall’European Public Sector Award. Nel 2014 la sua agenzia ha quadriplicato i ricavi dell’anno precedente e ha portato Monika tra i finalisti del Premio all’Imprenditoria Immigrata in Italia 2015 (MoneyGram Award) nella categoria crescita del profitto.
Quali eventi organizzati dalla sua agenzia sono più richiesti e più apprezzati? “I corsi di guida sicura – dice Monika Jakiela a Migreat.it – Polacy w Mediolanie. Durano una giornata e si svolgono in un autodromo. Teoria e tanta pratica per conoscere le proprie capacità di guida in situazioni critiche e apprendere il comportamento corretto da tenere al volante acquisendo consapevolezza dei pericoli e delle difficoltà che possono presentarsi nella guida di tutti i giorni”.
“Organizzo – aggiunge – anche tanti eventi culturali e di promozione turistica rivolti a tante comunità straniere presenti sul territorio. Sono un ottima occassione per conoscere meglio altri popoli e fare nuove amicizie. Quali caratteristiche l’hanno aiutata a fare carierra in Italia? “Creatività e determinazione. Sono convinta che nulla è impossibile! Non dimentichiamo che sono una montanara”.