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Renzi: “Su immigrazione qualcosa si muove, ma ancora molto da fare”

Bruxelles, 20 febbraio 2016 – Sull’immigrazione e la crisi dei rifugiati “c’e’ una maggiore attenzione da parte dell’Europa: mi sembra un fatto positivo. Nel merito c’e’ ancora molto da fare, ma rispetto a un anno fa, quando sembravamo pazzi a chiedere l’impegno europeo, e’ cambiato tutto”.

Lo ha affermato ieri sera a Bruxelles, lasciando il vertice Ue, il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il nuovo atteggiamento di assunzione di responsabilita’ da parte europea, tuttavia, “ancora non e’ sufficiente e ci sara’ molto da lavorare. “Penso che l’Europa debba fare di piu’ da tutti i punti di vista: le stesse regole sul diritto di asilo, i rimpatri, dare accoglienza, lottare contro gli schiavisti moderni che sono gli scafisti: molto c’e’ da fare, anche se penso che qualcosa si sia mosso”, ha osservato ancora Renzi.

Il presidente del Consiglio ha poi riferito che i capi di Stato e di governo dell’Ue torneranno probabilmente a discutere della decisione di Vienna di chiudere le frontiere dell’Austria, con gli immaginabili problemi che questo potra’ provocare al Brennero e a Tarvisio, al prossimo vertice straordinario con la Turchia sull’immigrazione, che dovrebbe essere convocato il 6 marzo prossimo

Renzi, infine, ha chiarito che nella discussione sulla crisi migratoria, e sui ritardi nell’attuazione delle “relocation” (il piano di redistribuzione negli altri Stati membri di 160.000 rifugiati arrivati in Italia e Grecia) “non ci sono tensioni, non ci sono ricatti, non ci sono minacce” nei riguardi dei Paesi dell’Est Europa che sono piu’ restii a fare la loro parte.

Secondo quanto e’ trapelato, durante il vertice il premier italiano avrebbe avvertito che l’Italia e gli altri “contributori netti” al bilancio comunitario potrebbero chiudere il rubinetto dei fondi strutturali Ue, di cui proprio i paesi dell’Est usufruiscono in pieno, a partire dalla revisione del quadro di bilancio pluriennale dell’Unione per il periodo successivo al 2020. In risposta a questo, il governo polacco ha inviato il premier italiano a non fare ricatti. “Dico solo – ha spiegato Renzi – che la solidarieta’ non puo’ essere mono direzionale, e’ ‘double face’, e se si e’ solidali nel prendere i fondi europei lo si deve essere anche nel dare assistenza ai migranti”.

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