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“Lo sapevate?” Per il governo ungherese i profughi sono terroristi e stupratori

La campagna di Orban e i suoi contro le quote decise da Bruxelles. “Attiriamo l’attenzione sui pericoli di una politica dell’immigrazione sbagliata”

 

Roma –  20 luglio 2016 – A qualcuno torneranno in mente i “Lo sapevate?” di Vulvia, mitico personaggio di Corrado Guzzanti. Davanti alla nuova campagna del governo ungherese contro profughi e migranti c’è però  davvero poco da ridere. 

Viktor Orban e i suoi si preparano al referendum che hanno promosso per il prossimo 2 ottobre sulla redistribuzione dei profughi in Europa. Chiedono agli ungheresi di dire no alle quote obbligatorie decise da Bruxelles, in base alla quale ogni Stato membro dovrebbe farsi carico di una (molto piccola) parte dei richiedenti asilo arrivati in Italia o in Grecia. 

Una nuova campagna di comunicazione soffia sulle paure della gente, paventando un’ invasione e sostenendo che tra i nuovi arrivati si nascondono terroristi e stupratori. I messaggi iniziano tutti con un “Tudta?”, “Lo sapevate?”, quindi spiegano quello che gli ungheresi dovrebbero tener presente prima di andare alle urne. 

Dicono che “gli attentati di Parigi sono stati commessi da immigrati”, che “in Europa dall’inizio della crisi migratoria più di 300 persone sono morte in attacchi terroristici” ed è “aumentato notevolmente il numero di molestie sessuali nei confronti delle donne”. E ancora: “Solo in Libia ci sono quasi un milione di immigrati che vogliono venire in Europa”, “Lo scorso anno sono arrivati in Europa un milione e mezzo di immigrati illegali”, “Bruxelles vuole costringere l’Ungheria ad accogliere un’intera città di clandestini”.

La campagna è partita online, sul sito del governo dedicato al referendum e su quelli  vicini alla maggioranza di destra, ma finirà anche sui giornali e per strada, con delle affissioni. “Bisogna attirare l’attenzione sui pericoli che arrivano dalla politica dell’immigrazione sbagliata di Bruxelles” ha spiegato il ministro per la comunicazione Tuzson Bence.

EP

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