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Virginia Raggi non vuole gli immigrati a Roma?

La sindaca della città di Roma, luogo da sempre simbolo di multiculturalità e accoglienza si schiera per la moratoria sui nuovi arrivi di migranti

Roma, 20 giugno 2017 – Il voto delle elezioni amministrative ha punito il Movimento 5 Stelle che è restato fuori dai ballottaggi in tutti i capoluoghi di regione e nelle grandi città. Questo era test importante per i principali partiti in vista delle politiche, dopo lo stop alla riforma elettorale che ne ha aumentato l’incertezza.

Seguendo la scia, la sindaca di Roma Virginia Raggi ha espresso, tramite la propria pagina Facebook, la preoccupazione per Roma che, secondo lei “é una città sottoposta ad una eccessiva pressione migratoria”. La sindaca ha inviato nei giorni scorsi una lettera al Prefetto di Roma per chiedere al Ministero dell’Interno una moratoria sui nuovi arrivi di migranti in città non dichiarando tuttavia in modo chiaro su quali presupposti si basi la sua preoccupazione. 

Andiamo a vedere le statistiche per far parlare i numeri.

Proprio in questi giorni, il 13 giugno 2017, l’Istat ha pubblicato il Bilancio Demografico Nazionale. Il Rapporto per l’anno 2016. Il movimento migratorio con l’estero fa registrare un saldo positivo di circa 144 mila unità, ma solo “in lieve aumento rispetto all’anno precedente”. L’Istituto Nazionale di Statistica conferma inoltre una crescita delle acquisizioni di cittadinanza: nel 2016 i nuovi italiani sono più di 200 mila testimonianza del fatto che la migrazione diventa sempre più radicata e stanziale.Anche se la sindaca non ha precisato il tipo di migrazione che più la preoccupa, ha affermato di trovare impossibile, oltre che rischioso, pensare di creare ulteriori strutture di accoglienza riferendosi in maniera indiretta ai “rifugiati”. Secondo i dati ISTAT in Italia sono presenti stranieri di circa 200 nazionalità la metà dei quali provenienti da paesi europei (oltre 2,6 milioni). La cittadinanza maggiormente rappresentata è quella romena (23,2%) seguita da quella albanese (8,9%).

E’  in continua crescita il numero di domande di asilo in Italia: dalle 83mila del 2015 si è passati alle 123mila del 2016. Questi sono i principali dati forniti dal prefetto Angelo Trovato, presidente della Commissione Nazionale per il Diritto di Asilo, durante l’audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sui migranti. Alle domande di asilo del 2016, secondo il Consiglio nazionale dei rifugiati, a conclusione dell’iter, lo status di rifugiato è stato concesso al 5% delle domande esaminate mentre al 14% è stata assegnata la protezione sussidiaria e al 21% quella umanitaria. Per il 56% delle domande c’è stato il diniego.

Quindi la stragrande maggioranza delle domande rifugiati non sono state accolte. Il punto debole dell’iter è la velocità e l’efficienza delle strutture che esaminano le domande che determina il tempo di permanenza dei rifugiati nelle strutture di accoglienza. È apprezzabile l’intenzione di non fermarsi alle dichiarazioni ma cercare una soluzione politica. La sindaca preannuncia la richiesta di un incontro con il responsabile del Viminale per intervenire sul tema degli arrivi incontrollati.Certamente un problema così complesso come la migrazione è impossibile da risolvere a livello di singola città. C’è la necessità di una politica decisa sia nazionale che europea per non lasciare spazio alle speculazioni nazionalpopuliste.

In vista delle prossime elezioni politiche, che verosimilmente in Italia si svolgeranno entro l’anno, ne vedremo ancora delle belle.

Marianna Soronevych

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