(ANSA) – PALERMO, 15 FEB – Dei migranti che ogni anno si dirigono verso l’Europa, circa 700 mila sono oggetto di tratta e di sfruttamento, sia sessuale sia lavorativo. E’ la stima fornita da Peter Schatzer, direttore per l’area del Mediterraneo dell’Agenzia dell’Onu per le migrazioni (Oim) al convegno internazionale su donne e migranti organizzato dalla Croce Rossa Italiana, in corso a Palermo. Il flusso di migranti che ogni anno si muove nel Mediterraneo non e’ invece stimabile; si tratta pero’ – ha osservato – di decine di migliaia di persone, la maggior parte delle quali arriva via terra. Schatzer ha parlato soprattutto dei rimpatri volontari, ossia di una strategia che andrebbe incentivata e promossa. Il numero di rimpatri che interessa l’Unione Europea e’ diminuito negli anni: da 30 mila nel 2002 a 15 mila nel 2007; una diminuzione che ha risentito della fine della crisi nei Balcani e del fatto che diversi paesi sono entrati nella stessa Ue. L’Italia ha un numero di rimpatri volontari ”molto basso”. L’Oim promuove programmi per il rimpatrio volontario. Nell’ ambito di uno che interessa il Marocco (2006-2007) sono rientrati a casa 1.197 migranti, la maggior parte erano originari del Senegal, del Mali e della Guinea. Nello stesso periodo, un altro programma, in Libia, ha interessato oltre 1.500 persone; un quarto di queste erano originari del Ghana, il 16,7% del Mali, il 19,3% del Niger, il 14% del Bangladesh. Per Schatzer, ci sono molti volontari regolari che vogliono rientrare nel proprio paese ma per fare questo c’e’ bisogno di maggiore scambio e dialogo fra i paesi promuovendo partneriati. E soprattutto – ha affermato – va garantito il successo del rimpatrio per evitare successive nuove partenze. Importante anche il ruolo delle associazioni dei migranti e della diffusione delle ‘buone prassi’. (ANSA).
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IMMIGRAZIONE: OIM; VERSO L’UE 700 MILA VITTIME DI TRATTA
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