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Migranti. Tribunale dei Ministri di Roma: “Approdo delle navi Ong va chiesto al Paese d’appartenenza”

Roma, 27 novembre 2019 – “Lo Stato di primo contatto non può che identificarsi in quello della nave che ha provveduto al salvataggio”.

Così il tribunale dei ministri di Roma si è espresso sulle accuse di omissione di atti d’ufficio e abuso d’ufficio mosse contro l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini e del capo di Gabinetto Matteo Piantedosi, per aver negato lo sbarco ai 65 migranti che si trovavano a bordo della nave tedesca Alan Kurdi, della Ong Sea Eye, nell’aprile scorso.

Le motivazioni riportate dal Corriere della Sera stabiliscono di conseguenza che se una nave che raccoglie i naufraghi batte ad esempio bandiera tedesca, è alla Germania che deve rivolgersi per ottenere l’approdo.

Il tribunale romano sottolinea inoltre che quando – come nel caso della Alan Kurdi, e come spesso accade – le coste di quel Paese sono troppo lontane, “la normativa non offre soluzioni precettive idonee ai fini di un intervento efficace volto alla tutela della sicurezza dei migranti in pericolo”.

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