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Coronavirus. Migranti senza più soccorsi nel Mediterraneo, le Ong fermano le missioni di salvataggio in mare

Roma, 18 marzo 2020 – Le partenze dei migranti dalle coste africane sono riprese ma il Mediterraneo è destinato a rimanere senza soccorsi per chissà quanto tempo. Il coronavirus ferma anche le navi umanitarie e, una dietro l’altra, le Ong comunicano la sospensione delle missioni.

“Una comunicazione inevitabile e difficile – dice Mediterranea, che pure nelle scorse settimane si era vista finalmente restituire le due navi, Mare Jonio e Alex, sequestrate per mesi dal decreto sicurezza – Eravamo pronti a ripartire con la tenacia e la determinazione di sempre: pronte le navi, pronti gli equipaggi. Ma lo svilupparsi della pandemia e le sacrosante misure adottate per tentare il contenimento del contagio e per tentare di salvare le persone più fragili ed esposte, ci impone oggi di congelare l’attività operativa in mare. Gli effetti di questa scelta obbligata ci fanno soffrire perchè in mare c’è chi rischia la morte ogni giorno”. Mediterranea confida nella disponibilità, per i soccorsi in mare delle navi civili che continuano ad operare. ” Daremo loro ogni supporto possibile”.

Restano al momento in porto anche le navi della Sea Watch e di Sos Mediterranée e Medici senza frontiere che hanno finito il periodo di quarantena dopo gli ultimi due sbarchi di migranti a Pozzallo e a Messina. E ferma è anche da una ventina di giorni per riparazione, la spagnola Open Arms. “Stiamo cercando di capire in che modo poter tornare in mare in sicurezza per tutti. Purtroppo in mare c’è bisogno di noi nonostante il coronavirus”, dice la portavoce Veronica Alfonsi.

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