Creato l’elenco degli istituti di ricerca pubblici e privati. Ecco i requisiti per le iscrizioni
Roma – 3 maggio 2008 – Cade l’ultimo ostacolo agli ingressi dei ricercatori stranieri. Dopo mesi di attesa è stato finalmente istituito l’elenco nel quale dovranno iscriversi tutti gli istituti di ricerca che vogliono farli arrivare in Italia senza passare per le pastoie delle quote d’ingresso.
L’elenco era previsto dalle regole sull’ "ammissione di cittadini di Paesi terzi a fini di ricerca scientifica" in vigore da febbraio, ma la sua mancata istituzione aveva bloccato tutte le novità, suscitando le proteste del mondo accademico. Un grave ritardo per l’Italia, che ha già scarso appeal verso i cervelli stranieri e invoca da più parti un’”immigrazione di qualità”.
Un decreto arrivato ieri in Gazzetta Ufficiale ha sbloccato la situazione, istituendo l’elenco presso il Ministero dell’università. Vi si potranno iscrivere gli istituti pubblici e privati che svolgono attività di ricerca “per aumentare il bagaglio delle conoscenze, compresa la conoscenza dell’uomo, della cultura e della società, e utilizzare tali conoscenze per prevedere nuove applicazioni”.
Questi istituti dovranno mettere a disposizione di ogni ricercatore una somma mensile
pari ad almeno il doppio dell’assegno sociale, i soldi per il viaggio di andata e ritorno e quelli per un’assicurazione sanitaria o per l’iscrizione al Servizio Sanitario nazionale. Si faranno inoltre eventualmente carico delle spese connesse all’eventuale condizione di irregolarità del ricercatore (ad esempio i costi di un’espulsione) fino a sei mesi dalla cessazione della convenzione grazie alla quale l’hanno fatto arrivare in Italia.
L’iscrizione all’elenco dura cinque anni, ma viene tacitamente rinnovata se vengono meno i requisiti. Si attendono adesso dal ministero dell’Università e della Ricerca le istruzioni operative per la presentazione delle domande.
Elvio Pasca