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Lavoro. Breve guida alla “tredicesima”: a chi spetta, come si calcola, tutti i diritti

Roma, 9 dicembre 2020 – Con il mese di dicembre per alcuni lavoratori dipendenti matura la cosiddetta “tredicesima”, ovvero una retribuzione ulteriore, che verrà corrisposta nella busta paga del mese di dicembre (a cui si aggiunge in alcuni casi anche una quattordicesima) e che viene riconosciuta oltre a quelle ordinarie.
Occorre prima di tutto precisare che questa retribuzione aggiuntiva non è prevista espressamente per legge ma dai singoli contratti collettivi nazionali (CCNL) eventualmente applicati al singolo rapporto di lavoro. Quindi, non spetta a tutti i lavoratori, dipendendo dalla previsione contenuta nel singolo contratto di lavoro ad un determinato CCNL.

COME SI CALCOLA LA TREDICESIMA?
L’importo della tredicesima è pari alla retribuzione che il lavoratore percepisce ogni mese e viene maturata dalla data di assunzione fino al mese di dicembre, o fino al momento in cui il rapporto di lavoro cessa.
Venendo accumulata fino a dicembre di ogni anno, l’importo maturato ciascun mese corrisponderà a 1/12 della retribuzione che normalmente viene riconosciuta al lavoratore (ad esempio: per 8 mesi di lavoro a 1800 € al mese, spetteranno 8/12, pari a 1200 €).
Quindi se il dipendente lavorerà un intero anno presso una determinata azienda, accumulerà una tredicesima piena, pari alla retribuzione mensile, altrimenti maturerà una somma proporzionale ai mesi di lavoro.
Ciò significa che se cessa il rapporto di lavoro, per qualsiasi motivo, il lavoratore avrà diritto anche a quella parte di tredicesima maturata per il periodo corrispondente di lavoro svolto.

DIRITTO ALLA TREDICESIMA ANCHE SE ASSENTI (GIUSTIFICATI) DAL LAVORO
Inoltre, bisogna sapere che lo stesso diritto rimane anche in alcune ipotesi di assenza dal lavoro come:
malattia;
permessi retribuiti;
congedo matrimoniale;
congedo per maternità;
ferie;
festività;
infortunio e malattia professionale;
Cassa Integrazione o contratto di solidarietà.

Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato

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