Roma, 20 luglio 20121 – Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, si è recata in visita in Marocco dove ha incontrato il Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione africana e dei Marocchini residenti all’estero, Nasser Bourita, il Ministro dell’Interno, Abdelouafi Laftit, e il Ministro dell’Habous e degli Affari islamici, Ahmed Taoufiq.
Al centro dei colloqui l’attuazione del partenariato strategico italo-marocchino, il rafforzamento della cooperazione nel settore della sicurezza, la gestione dei flussi migratori, il contrasto al crimine organizzato e il dialogo interreligioso. Gli incontri hanno offerto l’occasione per fare il punto sull’attuale stato dei rapporti di collaborazione tra due Paesi uniti da legami di amicizia, anche grazie all’importante presenza della comunità marocchina in Italia, la prima tra le comunità extra-europee residenti sul territorio nazionale.
Il ministro Lamorgese ha sottolineato come la visita è «la tangibile dimostrazione del saldo legame esistente tra i due Paesi» e che «le relazioni italo-marocchine sono tradizionalmente eccellenti», aggiungendo che «è ferma volontà dell’Italia progredire ulteriormente e accrescere il livello di scambio, sia culturale sia commerciale, sulla base di valori condivisi e ispirati a una politica equilibrata e di apertura al confronto».
La titolare del Viminale ha sottolineato che «il Marocco rappresenta un partner imprescindibile per qualsiasi efficace strategia sul fronte della migrazione, della sicurezza e dello sviluppo». «La cooperazione di polizia tra i due Paesi – ha aggiunto il ministro Lamorgese – è ottima e, sulla base dell’Accordo contro il terrorismo, la criminalità organizzata e il traffico di droga del 1987 e i successivi strumenti convenzionali – si è arricchita nel tempo». «Siamo pronti a rafforzare la nostra collaborazione bilaterale – ha concluso la titolare del Viminale – nella prevenzione e nel contrasto alla radicalizzazione, all’estremismo e al terrorismo anche attraverso una maggiore condivisone di esperienze e di informazioni tra le nostre Forze di polizia».