Roma, 19 maggio 2023 – Stamattina, nel porto di Crotone, sono sbarcati 87 migranti che erano stati soccorsi nella notte dalle unità della Guardia costiera. I migranti si trovavano a bordo di un veliero intercettato da una motovedetta e successivamente condotto in porto. Fortunatamente, le condizioni di salute dei migranti sono buone.
La maggior parte dei migranti proviene dall’Iran e dall’Afghanistan e il loro viaggio era iniziato cinque giorni fa da un porto della Turchia. Le operazioni di sbarco sono state coordinate dalla Prefettura ed eseguite dal personale dell’Ufficio immigrazione della Questura e dalla Polizia scientifica. Ad assistere i migranti nell’area portuale c’erano il personale dell’Azienda sanitaria provinciale e i volontari della Croce Rossa Italiana. Successivamente, i migranti sono stati trasferiti nel centro di accoglienza di Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto.
Non si tratta dell’unico sbarco di migranti avvenuto recentemente nel porto di Crotone. Giovedì mattina, infatti, erano arrivati a bordo di un pattugliatore Frontex della Guardia nazionale portoghese altre 138 persone, tra cui 34 minori. Inoltre, nella tarda serata di ieri, otto migranti che si trovavano a bordo della nave “Diciotti” della Guardia costiera, con 735 persone a bordo, sono stati fatti sbarcare a Crotone per motivi di emergenza sanitaria. La nave era diretta a Reggio Calabria, dove approderà nella mattinata odierna.
Questi sbarchi ravvicinati rappresentano una sfida per la capacità di accoglienza della città di Crotone, che si trova ad affrontare un numero sempre crescente di migranti in arrivo sulle sue coste. Le autorità locali stanno facendo del loro meglio per garantire un’accoglienza adeguata, coordinando le operazioni e fornendo assistenza medica e umanitaria. Tuttavia, la situazione evidenzia l’urgenza di una risposta più ampia e coordinata a livello nazionale ed europeo per affrontare il fenomeno delle migrazioni e sostenere le comunità locali coinvolte.
Il Sindaco di Crotone ha dichiarato: “La città di Crotone è sempre stata accogliente, ma stiamo raggiungendo i nostri limiti. Abbiamo bisogno di un sostegno più forte da parte delle istituzioni nazionali ed europee per far fronte a questa emergenza umanitaria”.