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Immigrati truffati: 260 euro per una casa-carcere

In 16 hanno pagato per avere un lavoro retribuito, vitto e alloggio. L’impiego? Costruire una nuova prigione a Cassino

Roma – 23 giugno 2008 – Questa mattina si sono presentati, in gruppetti di tre, quattro, al portone del carcere di Cassino chiedendo all’agente di turno di poter prendere servizio per il loro nuovo lavoro: costruire il nuovo carcere.

Protagonisti della truffa – raccontata dal Garante regionale dei diritti dei detenuti Angiolo Marroni – sedici cittadini stranieri, romeni, tunisini e albanesi. Agli increduli agenti di guardia del carcere hanno raccontato di aver pagato 260 euro ognuno a un intermediatore di Caserta che, in cambio di quella somma, li ha "arruolati" fra le maestranze che avrebbero dovuto costruire il nuovo carcere di Cassino. Oltre alla paga giornaliera per il lavoro prestato, l’intermediatore avrebbe garantito loro anche vitto e alloggio gratuito per tutta la durata dell’appalto.

"Quella venuta alla luce stamattina nel carcere di Cassino – ha commentato Angiolo Marroni – è una vicenda che fa al tempo stesso tenerezza e rabbia. Fa tenerezza perché onesti lavoratori stranieri, si parla di quaranta persone, sono stati truffati dei loro risparmi con il miraggio di un lavoro duraturo e di vitto e alloggio garantiti. Fa rabbia perché questa storia dimostra, ancora una volta, che determinate categorie sono assolutamente prive di ogni protezione sociale".

"Per questi lavoratori stranieri, poi, oltre il danno anche la beffa: quella di pagare con la speranza di ottenere vitto e alloggio gratuito in carcere. Sembra quasi che questa società – conclude Angiolo Marroni – abbia per tutti gli immigrati, anche per quelli onesti, una sola e unica ricetta: la galera".

a.i.

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