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Sono 872mila gli studenti con cittadinanza non italiana, il 10,6% della popolazione studentesca

Roma, 8 settembre 2023 – Sul sito del Ministero dell’Istruzione e del merito è disponibile l’annuale approfondimento statistico con i dati relativi alle studentesse e agli studenti con cittadinanza non italiana, riferiti all’anno scolastico 2021/2022.

Nell’A.S. 2021/2022 si registra un nuovo aumento del numero totale di studenti con cittadinanza non italiana che, complessivamente, ammonta a 872.360 con un incremento di quasi 7 mila unità (+0,8%) rispetto all’anno precedente, in cui aveva subito, per la prima volta, una diminuzione. Anche in termini percentuali si registra un aumento della presenza degli alunni con cittadinanza non italiana rispetto all’anno precedente (10,6% contro 10,3%). Nelle scuole dell’Infanzia e Primaria, l’incidenza raggiunge il 12%.

Quasi 200 i Paesi di origine, con una predominanza di studenti (44,06%) di origine europea, seppur in lieve diminuzione, cui seguono gli studenti di provenienza africana (27,56%) e asiatica (20,52%). Più contenuta e in diminuzione è la quota degli studenti provenienti dall’America (7,82%) mentre aumenta lievemente quella degli studenti provenienti dall’Oceania (0,03%). Tra i Paesi europei la cittadinanza più rappresentata si conferma ancora una volta quella rumena con oltre 151 mila studenti. Nell’insieme, gli studenti di origine rumena e albanese (quasi 117 mila) rappresentano quasi un terzo degli alunni con cittadinanza non italiana (30,8%). Gli studenti marocchini, quasi 112 mila (12,8%) costituiscono la comunità più consistente del continente africano nonché la terza in valore assoluto in Italia. Il secondo Stato africano per numerosità di studenti è l’Egitto da cui provengono oltre 34 mila studenti. Nell’ambito delle comunità asiatiche, la cittadinanza più numerosa seppur in diminuzione di oltre 1.500 unità rispetto all’A.S. 2020/2021, resta quella cinese con oltre 49 mila studenti (5,6%).

La distribuzione territoriale degli studenti con cittadinanza non italiana è tutt’altro che omogenea. I dati 2021/2022 confermano una maggior concentrazione nelle regioni settentrionali (65,5%) a seguire nelle regioni del Centro (21,9%) e infine del Mezzogiorno (12,6%). Più di un quarto degli studenti con cittadinanza non italiana frequenta le scuole della Lombardia.

La costante crescita delle seconde generazioni caratterizza da anni l’evolversi della presenza degli studenti con background migratorio. Nell’anno scolastico in esame, con una crescita di 11.915 unità, la quota dei nati in Italia sul totale degli studenti di origine migratoria è arrivata al 67,5%, registrando quasi un punto percentuale in più rispetto al 2020/2021 (66,7%). L’incidenza delle seconde generazioni supera il 72% in Veneto e in Umbria, mentre quasi 9 studenti con cittadinanza cinese su 10 sono nati in Italia.

Relativamente alla concentrazione di studenti con background migratorio nelle scuole, si nota un modesto incremento delle scuole ove si registra una percentuale di presenza di studenti con cittadinanza non italiana superiore al 40% e di pari passo una lieve diminuzione di quelle con percentuale uguale a zero; si rileva altresì un lievissimo aumento nella fascia tra il 30 e il 40 % passando dal 3,7% dello scorso anno al 3,9%. Il 57,6% ne ha fino al 15% (57,8% nel 2020/2021) e il 17,2% ne ha tra il 15 e il 30 % (16,8% nel 2020/2021).

Il tasso di scolarità degli studenti con cittadinanza non italiana, eccetto che nella fascia di età 3-5 anni, è prossimo a quello degli italiani. In particolare, nella fascia 6-13 anni, corrispondente alla scuola del 1° ciclo, rasenta il 100%; nella fascia 14-16 anni, corrispondente al primo triennio di Secondaria di II grado, raggiunge quasi il 90%; nella fascia 17-18 anni invece (ultimo biennio di Secondaria di II grado) il tasso di scolarità degli studenti con cittadinanza non italiana diminuisce fino al 78,0% rispetto all’82,9% degli studenti italiani. Quest’ultimo dato assume particolare rilievo, evidenziando come l’interruzione di frequenza scolastica tra i 17 e i 18 anni porti quasi un quarto degli studenti con cittadinanza non italiana a non completare il percorso di istruzione secondaria. L’abbandono scolastico riguarda maggiormente i ragazzi rispetto alle ragazze.

Tra gli elementi che incidono sulla prosecuzione degli studi dopo la scuola secondaria di primo grado, il risultato conseguito all’esame di Licenza Media appare decisivo. Da un esame delle scelte per l’A.S. 2022/2023 in relazione alla votazione conseguita all’esame nell’anno scolastico 2021/2022, emerge che, in generale, gli studenti con cittadinanza non italiana sembrano comportarsi in modo simile agli studenti italiani. L’opzione per gli Istituti Professionali è tanto più frequente quanto più bassa è la votazione conseguita, viceversa, quanto più alta è la votazione, tanto più frequente è l’orientamento verso i Licei. La differenza tra gli studenti con cittadinanza non italiana e gli studenti italiani concerne piuttosto la votazione finale. Infatti, il 62,0% dei primi ha conseguito la licenza con una votazione di 6 o 7, mentre la maggioranza degli studenti italiani (63,7%) si è licenziata con una votazione uguale o superiore a 8.

Nonostante i miglioramenti, le distanze tra gli studenti italiani e quelli di origine migratoria rimangono notevoli rispetto alla dimensione dell’abbandono scolastico. Nell’A.S. 2021/2022 gli studenti italiani in ritardo sono l’8,1% contro il 25,4% degli studenti con cittadinanza non italiana. Il massimo divario si riscontra nella scuola Secondaria di II grado dove le percentuali dei ritardi diventano rispettivamente 16,3 e 48,4.

FONTE NEWS: Integrazione Migranti – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

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