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Il governo britannico continua a pianificare la deportazione dei richiedenti asilo in Ruanda nonostante ostacoli legali

Roma, 29 novembre 2023 – Nonostante gli ostacoli legali e le obiezioni sollevate dalla Corte Suprema, il governo britannico mantiene la sua determinazione nel deportare i richiedenti asilo in Ruanda. Un portavoce di Downing Street ha confermato che diverse opzioni per attuare questo programma continuano a essere considerate, con l’intenzione di far decollare i primi voli entro l’estate.

Tuttavia, il percorso verso questo obiettivo appare sempre più incerto, specialmente dopo una riunione inconcludente che ha coinvolto il Premier Rishi Sunak, il ministro degli Interni James Cleverly, il ministro della Giustizia Alex Chalk e l’Attorney General Victoria Prentis. La dissonanza all’interno del Partito Conservatore è evidente, con alcuni membri, come l’ex ministro degli Interni Suella Braverrman, che sollecitano Sunak ad adottare una legge con clausole per evitare l’applicazione delle norme di protezione dei richiedenti asilo.

Queste clausole, secondo i loro sostenitori, impedirebbero ai magistrati di fare uso delle disposizioni della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo e della legge sui Diritti Umani. Tuttavia, i giuristi consulenti del governo mettono in guardia, avvertendo che un simile mandato potrebbe aprire la strada a nuove azioni legali dei migranti, contestando la legittimità dei voli e accusando la Gran Bretagna di violare gli impegni presi.

Una fonte governativa ha sottolineato al Times che l’approccio più rapido per far decollare gli aerei sarebbe quello di rispettare la decisione della Corte Suprema, evitando una potenziale battaglia legale che potrebbe generare ulteriori sfide.

Un portavoce del governo ha ribadito la determinazione nel fermare le imbarcazioni e ha confermato che sono in corso discussioni approfondite sulle politiche da adottare per raggiungere questo obiettivo. Tuttavia, la forma precisa di una nuova legge e i mezzi utilizzati rimangono ancora oggetto di discussione senza una decisione finale.

Inizialmente, dopo la sentenza della Corte Suprema dello scorso novembre che escludeva il Ruanda dalla lista dei Paesi sicuri, il governo aveva pianificato l’introduzione urgente di un disegno di legge per dichiarare il Ruanda un Paese sicuro e un accordo bilaterale con esso.

Nonostante ciò, la situazione rimane incerta mentre il governo britannico cerca di superare le sfide legali e di trovare una via per implementare il piano Ruanda. Resta da vedere come si evolveranno le politiche e se saranno adottate misure che rispettino sia le leggi nazionali che gli obblighi internazionali.

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