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Provvedimento di fermo amministrativo e sanzione per la Open Arms: accuse di ostruzione al soccorso e violazioni al Decreto Piantedosi

Roma, 22 gennaio 2024 – Nel corso del recente soccorso di 57 migranti nel Mar Mediterraneo, la nave della Open Arms è stata al centro di polemiche e controversie che hanno portato all’emissione di un provvedimento di fermo amministrativo per venti giorni e una possibile sanzione fino a 10 mila euro. L’accusa principale riguarda presunte azioni di ostruzione durante il soccorso e l’inosservanza delle indicazioni del Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo.

Le autorità italiane, comprese Polizia di Stato, Guardia Costiera e Guardia di Finanza, hanno condotto approfondite verifiche a bordo della nave spagnola al termine delle operazioni di sbarco dei migranti a Crotone. La destinazione originaria della Open Arms era il porto di Brindisi, ma a causa delle avverse condizioni meteo-marine, con onde fino a 4 metri e venti superiori ai 35 nodi, è stato indicato il porto di Crotone per lo sbarco dei migranti.

Durante il lungo interrogatorio delle autorità italiane al comandante e all’equipaggio della Open Arms, sono emerse una serie di presunte inadempienze in violazione del decreto Piantedosi, il quale regola gli interventi delle Organizzazioni Non Governative (ONG) nei soccorsi marittimi. In particolare, le autorità hanno ricevuto segnalazioni dalla Libia secondo cui la Open Arms avrebbe ostacolato una motovedetta libica durante il soccorso di 45 persone a bordo di un’imbarcazione nelle acque libiche. Un intervento che, secondo le autorità italiane, era stato precedentemente negato anche dall’Imrcc.

La controversia non è un caso isolato, poiché a dicembre dello scorso anno la nave Humanity 1 di un’ONG tedesca aveva subito un fermo amministrativo nel porto di Crotone per presunte violazioni al decreto Piantedosi.

Questo episodio mette in luce la delicatezza delle operazioni di soccorso nel Mar Mediterraneo e l’importanza del rispetto delle normative stabilite per garantire la sicurezza e la trasparenza di tali interventi. La Open Arms si trova ora a dover affrontare le conseguenze di queste accuse, mentre il dibattito sulla gestione dei flussi migratori e il ruolo delle ONG nel soccorso in mare continua a suscitare discussioni e riflessioni a livello internazionale.

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