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Nuova “stretta” sull’immigrazione: Piantedosi punta a controlli più rigorosi per chi arriva dall’Asia

Roma, 22 aprile 2024 – Con l’arrivo della bella stagione, si registra una ripresa degli sbarchi dei migranti sulle coste italiane, sia dalla Tunisia sia dalla rotta Est. In vista delle prossime elezioni europee, il governo guidato da Giorgia Meloni, quindi, torna a occuparsi della questione migratoria. E ha già annunciato una nuova “stretta” sulla rotta asiatica, in particolare proveniente dal Bangladesh.

Migranti, la stretta di Piantedosi sugli arrivi dall’Asia

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rientrato dal vertice con i suoi omologhi europei alle Canarie, ha dichiarato in un’intervista al Messaggero che si stanno intensificando i controlli alla frontiera con la Slovenia. “Dal 21 ottobre del 2023 a oggi, sono stati rintracciati 2.613 migranti irregolari”, ha affermato Piantedosi, aggiungendo che su questi sono stati eseguiti vari interventi, tra cui respingimenti e arresti.

Il ministro ha anche annunciato una collaborazione con la Slovenia e la Croazia per rafforzare il controllo della frontiera esterna con la Bosnia. Sottolineando che la preoccupazione principale del governo riguarda gli arrivi dal Bangladesh. “Da quel Paese arrivano migranti economici che sfruttano visti turistici ottenuti verso alcuni Paesi di transito“, ha spiegato Piantedosi, precisando che si sta lavorando per contrastare queste dinamiche. Riguardo alle partenze dalla Tunisia, Piantedosi ha evidenziato la collaborazione con il presidente Kais Saied, definendola “proficua”. In più, ha sottolineato l’impegno comune nella lotta contro i trafficanti di esseri umani. Inoltre, ha menzionato il lavoro in corso per la costruzione degli hotspot per i migranti in Albania. Questo nonostante l’accordo sia stato bocciato dalla Corte di giustizia dell’UE.

Infine, il ministro ha assicurato che il ministero ha già avviato la gestione dei servizi nei centri, con il genio militare al lavoro per la realizzazione delle infrastrutture necessarie. L’obiettivo è ultimare le strutture il prima possibile per affrontare la situazione migratoria in modo efficace. Per come stanno procedendo i lavori, però, il “prima possibile” sembra già molto lontano.

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