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Italia e 14 Paesi Ue propongono hub di rimpatrio per migliorare politiche di immigrazione

Roma, 16 maggio 2024 – In un’iniziativa senza precedenti, l’Italia insieme ad altri 14 Paesi membri dell’Unione Europea ha inviato una lettera alla Commissione Europea, proponendo l’esame di una potenziale cooperazione con Paesi terzi per la creazione di hub di rimpatrio. Questa proposta mira a migliorare l’efficacia delle politiche di rimpatrio dell’UE e a rafforzare sia gli aspetti interni che esterni della gestione dell’immigrazione.

I governi di Sofia, Praga, Copenaghen, Tallinn, Atene, Nicosia, Riga, Vilnius, La Valletta, L’Aia, Vienna, Varsavia, Bucarest e Helsinki si sono uniti all’Italia nel sottolineare l’importanza di sviluppare meccanismi più efficienti per il rimpatrio dei migranti irregolari. Nella lettera inviata alla Commissione Europea, essi suggeriscono la possibilità di creare hub di rimpatrio in Paesi terzi, dove i rimpatriati potrebbero essere temporaneamente ospitati in attesa del loro allontanamento definitivo.

“Questa iniziativa è volta a garantire una gestione più efficace dell’immigrazione irregolare all’interno dell’UE”, affermano i firmatari della lettera. “La cooperazione con i Paesi terzi per stabilire hub di rimpatrio potrebbe contribuire a una maggiore coerenza e coordinamento nell’attuazione delle politiche di rimpatrio dell’UE”.

La proposta si basa sull’idea che una maggiore collaborazione con i Paesi terzi potrebbe facilitare il processo di rimpatrio, riducendo al contempo i rischi legati alla gestione dei flussi migratori. Gli hub di rimpatrio, se adeguatamente implementati, potrebbero offrire un ambiente sicuro per i rimpatriati in attesa del loro trasferimento definitivo, garantendo nel contempo il rispetto dei loro diritti umani e delle normative internazionali.

Oltre alla creazione di hub di rimpatrio, i governi firmatari della lettera incoraggiano anche il rafforzamento degli aspetti interni ed esterni delle politiche di rimpatrio dell’UE. Ciò potrebbe includere un maggiore sostegno ai sistemi di rimpatrio negli Stati membri dell’UE e una piena attuazione delle decisioni di rimpatrio.

La lettera sottolinea l’importanza di esplorare potenziali modelli di cooperazione con i Paesi terzi, utilizzando l’attuale acquis dell’UE come punto di partenza. Tuttavia, riconosce anche la necessità di valutare eventuali modifiche alla direttiva sui rimpatri al fine di garantire una gestione più efficace e umana dei flussi migratori.

La proposta dei 15 Paesi membri dell’UE rappresenta un passo significativo verso una maggiore solidarietà e cooperazione nell’affrontare le sfide legate all’immigrazione. Tuttavia, resta da vedere come la Commissione Europea risponderà a questa proposta e come essa verrà implementata nel contesto più ampio delle politiche migratorie dell’UE.

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