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Migranti climatici e donne: perchè serve un approccio di genere

Roma, 22 luglio 2024 – La migrazione è un fenomeno complesso e le sue dinamiche sono profondamente influenzate, anche, dal genere. Le esperienze di uomini e donne migranti divergono significativamente in ogni fase del loro percorso, dalla decisione di partire alle opportunità di integrazione nei paesi di destinazione. Inoltre, le norme e i ruoli di genere non solo modellano queste esperienze, ma possono anche amplificare le disuguaglianze esistenti, esponendo le donne a nuove forme di vulnerabilità. Per questo sarebbe importante indirizzarsi verso un approccio che sia, sempre di più, anche di genere.

Migranti, serve un approccio di genere

Le norme socio-culturali possono limitare la capacità delle donne di migrare senza il consenso di una figura maschile. Quando le donne sono costrette a migrare, infatti, affrontano rischi specifici lungo le loro rotte migratorie. Si parla infatti di abusi, discriminazioni, sfruttamento e violenza di genere, tratta di persone ed esclusione sociale. Inoltre, le donne migranti spesso incontrano difficoltà nell’accesso ai servizi igienici e sanitari, compresi quelli relativi alla salute sessuale, mentale e riproduttiva. La migrazione ambientale, poi, è determinata dall’esposizione ai rischi ambientali e climatici e dalla capacità di affrontare e riprendersi dalle conseguenze dei pericoli naturali e del degrado ambientale. E le persone economicamente, politicamente e socialmente emarginate sperimentano più acutamente gli impatti dei cambiamenti climatici. In questo contesto, le donne nelle comunità rurali tendono ad essere più povere, meno istruite e ad avere un accesso limitato a informazioni, risorse e opportunità.

Le norme di genere influenzano quindi il processo decisionale della migrazione. Le donne sono spesso più esposte al rischio di essere lasciate indietro in ambienti pericolosi mentre gli uomini migrano in cerca di migliori opportunità. Nelle aree rurali, gli effetti della crisi climatica aumentano il carico di lavoro delle donne, riducendo il tempo disponibile per lavori retribuiti o per partecipare ai processi decisionali della comunità. Integrare una prospettiva di genere nelle politiche di gestione della migrazione, quindi, è essenziale per affrontare efficacemente le sfide poste dai cambiamenti climatici e dalla migrazione ambientale. Un’analisi ed un approccio sensibili al genere possono infatti garantire risposte efficaci, eque e sostenibili per tutti i migranti ambientali.

Bisogna perciò promuovere la consapevolezza sui ruoli di genere e le disuguaglianze nella migrazione ambientale. Inoltre, è fondamentale sviluppare materiali formativi sensibili al genere e raccogliere, analizzare e diffondere regolarmente dati disaggregati per sesso ed età per comprendere meglio i modelli migratori e formulare politiche più efficaci. Solo un approccio di genere può garantire che le risposte alla migrazione ambientale siano inclusive e sostenibili, migliorando la vita di tutti i migranti.

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