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Migranti, Pacifico: “Il governo Meloni si prenda la responsabilità delle morti in mare”

Roma, 3 ottobre 2024 – In occasione della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, l’Onorevole Marinella Pacifico, già Senatrice della Repubblica e Presidente dell’Unione Interparlamentare Italia-Tunisia, ha chiesto al governo Meloni di assumersi la responsabilità per le morti in mare e di rivedere con urgenza le proprie politiche migratorie. In un duro comunicato, la parlamentare ha sottolineato l’importanza di mettere la salvaguardia delle vite umane al centro dell’agenda politica, in particolare dopo la tragedia di Cutro e l’ennesimo naufragio avvenuto lunedì scorso al largo delle coste tunisine, che ha visto la morte di almeno 15 migranti.

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Migranti, Pacifico: “Basta girarsi dall’altra parte”

Pacifico ha richiamato l’attenzione sul drammatico bilancio delle vittime nel Mediterraneo negli ultimi dieci anni: oltre 30.000 persone, di cui 6.000 bambini, hanno perso la vita cercando di raggiungere l’Europa. L’Onorevole ha criticato il governo per celebrare la riduzione degli arrivi, ignorando il continuo aumento dei decessi in mare. “Non possiamo chiudere gli occhi davanti a questi numeri”, ha affermato, sottolineando la necessità di un ripensamento radicale delle politiche attuate finora. “Almeno altre 15 morti si sono verificate solamente lunedì scorso di fronte alle coste dell’isola di Djerba in Tunisia, un Paese partner e di fondamentale importanza per l’Italia. Il governo continua a celebrare la diminuzione degli arrivi, calando il silenzio sul numero dei morti in mare che invece continua ad aumentare. Spiegabile anche con una collaborazione non all’altezza delle aspettative dei Paesi nordafricani, alle cui autorità vengono forniti mezzi talvolta obsoleti e motovedette insufficienti per il pattugliamento delle loro coste”, ha aggiunto poi.

“Mentre restiamo in attesa di conoscere le responsabilità per la più recente strage di Cutro, vorrei richiamare le coscienze dell’esecutivo – sulle quali pesa la morte di madri, bambini e neonati – affinché la loro priorità diventi salvare vite e non tenere lontano il problema dagli elettori. È ora che si assumano le proprie responsabilità non solo politiche e di fronte alla legge, dalla quale non sono esenti, ma soprattutto umane. Spero che la premier Meloni, in quanto madre, non si volti dall’altra parte di fronte a questi numeri e riveda l’approccio fin qui adottato affinché vengano forniti mezzi legali a sostegno di una migrazione regolare soprattutto verso i più giovani e chi ne ha diritto, nonché più risorse per la cooperazione internazionale. Non farlo significa, distruggere la credibilità del nostro Paese agli occhi dei nostri partner globali nonché la nostra tradizione di Paese cristiano i cui valori la nostra premier dovrebbe conoscere bene dato che si proclamava – almeno a parole – donna, madre e cristiana”, si legge infine nel comunicato stampa firmato da Pacifico.

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