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La dignità degli immigrati e il pericolo della deriva securitaria: l’appello di Mons. Francesco Savino

Roma, 21 ottobre 2024 – In un contesto di crescente tensione sul tema delle migrazioni, Mons. Francesco Savino, vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e vescovo di Cassano all’Jonio, ha lanciato un accorato appello attraverso un’intervista rilasciata all’ANSA. Le sue parole sono un richiamo forte alla necessità di riconoscere la dignità intrinseca di ogni essere umano, in particolare di coloro che, costretti da condizioni avverse, cercano un futuro migliore in un Paese straniero. “Gli immigrati sono fratelli e sorelle con la loro dignità, non pacchi da sbattere da una parte all’altra”, ha affermato con decisione.

Il monito di Mons. Savino si inserisce in un dibattito più ampio, dove la gestione dei flussi migratori è spesso trattata in termini securitari, piuttosto che umanitari. Il vescovo sottolinea come questo approccio rischi di mettere a repentaglio i principi fondamentali della democrazia: “Sono convinto che quando i poteri non si rispettano reciprocamente, il cuore della democrazia è a rischio”. Questa dichiarazione evidenzia la preoccupazione che, nella gestione della crisi migratoria, la dialettica tra poteri istituzionali possa scivolare verso uno scontro senza rispetto reciproco, minando così la salute del sistema democratico.

Mons. Savino critica inoltre la storica tendenza della politica italiana a trattare i migranti come potenziali criminali, sottolineando che leggi come la Bossi-Fini, il decreto Cutro e, più recentemente, la decisione di esternalizzare i centri per migranti in Albania, seguono un “filo rosso” che associa l’immigrato a una minaccia. L’adozione di tali misure, sostiene il vescovo, è spesso accompagnata da un “atteggiamento securitario che va al di là di ogni oggettività”. Si tratta di un tema ricorrente nel dibattito politico italiano, dove la gestione della sicurezza e dell’ordine pubblico prevale su un approccio più inclusivo e umano.

Sull’accordo con l’Albania per la costruzione di un centro di accoglienza per migranti fuori dai confini italiani, Mons. Savino non nasconde la sua preoccupazione: “Chiedono sacrifici, dispiace per i soldi buttati via”. Questa frase riassume il malcontento per una politica che, secondo il vescovo, sposta il problema senza affrontarlo realmente, destinando risorse a soluzioni che non promuovono la solidarietà e l’integrazione.

L’appello del vicepresidente della CEI invita a riflettere sulla necessità di superare una visione semplicistica e criminalizzante dei fenomeni migratori, adottando invece un approccio che ponga al centro la dignità umana e la ricerca di soluzioni che rispettino i diritti fondamentali. In un clima politico sempre più polarizzato, le sue parole si ergono come un monito a non perdere di vista i valori di umanità e rispetto reciproco che dovrebbero guidare una società democratica e giusta.

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