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Migranti, a Bari una protesta per chiedere migliori condizioni igieniche all’interno del Cara

Roma, 5 novembre 2024 – Questa mattina, a Bari, un centinaio di migranti ospiti del Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Palese si sono mossi in corteo lungo viale Europa, accompagnati dagli agenti della questura per evitare disordini. Al centro della protesta vi sono le condizioni igienico-sanitarie della struttura e la richiesta di maggiore assistenza.

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I migranti a Bari chiedono migliori condizioni igieniche

La manifestazione odierna arriva pochi giorni dopo la morte di un migrante di 33 anni, avvenuta all’ospedale San Paolo di Bari, che ha innescato tensioni all’interno del Cara. Secondo le prime informazioni, l’uomo avrebbe ingerito delle pile, riportando un arresto cardiaco. La situazione nel centro si è ulteriormente aggravata dopo che agli amici del defunto è stato negato di vedere il corpo, scatenando una rivolta con danni alla mensa e momenti di tensione, sedati solo con l’intervento della polizia.

Afana Docteur, uno dei rappresentanti dei migranti, ha denunciato le condizioni in cui sono costretti a vivere: “Dentro un container ci sono dieci persone, quando dovrebbero essere quattro. Li tengono in prigione, in una zona militare protetta. Non possono entrare e uscire liberamente, vivono in un bunker”. La difficoltà di rispettare gli orari d’entrata e d’uscita, inoltre, rende complicato per molti dei migranti recarsi al lavoro nei campi della zona: dal Cara è possibile uscire solo dalle 7 del mattino, mentre molti devono raggiungere il luogo di lavoro già alle 5:30, con l’effetto che, per poter guadagnare, alcuni sono costretti a scavalcare i muri del centro, rischiando ferite e fratture.

Docteur, poi, sottolinea anche il problema del lavoro in nero, in cui molti migranti sono intrappolati per mancanza di documenti e residenza. “Ci dicono che servono i documenti per lavorare, ma non li danno. Rendete le persone autonome: serve la libertà di entrare e uscire e condizioni umane migliori. Qui si lucra sull’immigrazione: le cooperative e le associazioni sfruttano la situazione, ma i migranti vogliono solo dignità”. La protesta di oggi, quindi, mira a sensibilizzare le istituzioni e a chiedere un incontro con il prefetto per affrontare i problemi urgenti che riguardano le condizioni di vita nel Cara. “La sicurezza si misura con l’accesso ai diritti. Ci trattano come sacchi di patate e nessuno è al sicuro. Noi non vogliamo più essere strumentalizzati dalla politica: chiediamo solo di essere ascoltati e di poter costruire un futuro dignitoso”, ha infine dichiarato in conclusione Docteur.

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