Roma, 17 dicembre 2024 – La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato che un nuovo quadro legislativo in materia di rimpatri sarà tra le prime proposte rilevanti del prossimo Collegio. La dichiarazione è arrivata nella lettera inviata ai 27 leader europei sulla questione migratoria, in vista del Consiglio Europeo di marzo. La proposta mira a introdurre un nuovo approccio comune che renda il processo di rimpatrio più semplice, rapido ed efficiente.
Von der Leyen ha sottolineato come il Commissario per gli Affari Interni, Brunner, abbia già avviato consultazioni con Stati membri, Parlamento Europeo e altre parti interessate, con l’obiettivo di affrontare le esigenze concrete sul campo.
Avanzamento del Patto sulla Migrazione e l’Asilo
Proseguono a ritmo serrato i preparativi per l’entrata in vigore definitiva del Patto sulla migrazione e l’asilo, prevista per metà del 2026. “Molti Stati membri hanno già comunicato i loro piani nazionali entro la scadenza del 12 dicembre. Invito chi non lo ha ancora fatto a presentare i propri piani al più presto”, ha esortato von der Leyen. La Commissione sta fornendo indicazioni e finanziamenti per facilitare i preparativi degli Stati membri.
Parallelamente, l’UE sta accelerando l’attuazione del Patto dove possibile, focalizzandosi su tre aree principali:
- Gestione delle frontiere esterne;
- Efficienza e equità del sistema di Dublino;
- Miglioramento dei sistemi di accoglienza e rimpatrio.
Von der Leyen ha evidenziato l’importanza di mantenere un equilibrio tra responsabilità e solidarietà, assicurando al contempo un sistema più efficace e giusto.
Paesi sicuri e cooperazione con Stati terzi
La presidente ha inoltre annunciato un’accelerazione nella revisione del concetto di Paese sicuro, coinvolgendo attivamente Stati membri, Parlamento europeo, l’UNHCR e l’OIM nelle consultazioni. Particolare attenzione viene data alle soluzioni innovative per contrastare la migrazione illegale, con discussioni in corso sullo sviluppo del concetto di “hub per il rimpatrio” nei Paesi terzi.
Von der Leyen ha anche affrontato il contesto delicato della Siria, esprimendo preoccupazione per i possibili flussi di rifugiati legati all’incertezza politica: “La caduta del regime di Assad avrà un impatto diverso sui Paesi vicini, come Libano, Giordania e Turchia, immediatamente colpiti dai movimenti di rifugiati siriani.” L’UE, insieme ai suoi Stati membri, è chiamata ad aiutare questi Paesi a prepararsi per scenari di emergenza.
Tunisia: calano gli arrivi migratori
Von der Leyen ha evidenziato i risultati incoraggianti del partenariato UE-Tunisia, firmato nel luglio 2023. Secondo i dati, gli arrivi migratori dalla Tunisia verso l’Italia sono diminuiti di circa l’80% rispetto allo scorso anno, mentre nel complesso, gli arrivi sulla rotta del Mediterraneo centrale hanno registrato un calo del 59%.
Nell’ambito dell’accordo con la Tunisia, l’UE ha già contrattualizzato oltre 100 milioni di euro per attività relative a protezione dei migranti, rimpatri, gestione delle frontiere e lotta al contrabbando. “Sono state già consegnate attrezzature per la gestione delle frontiere e firmato un contratto da 30 milioni per la sorveglianza costiera”, ha ricordato la presidente.
Prospettive future
La presidente della Commissione ha ribadito che un impegno costante è necessario per ottenere risultati duraturi e ha promesso di continuare a rafforzare le relazioni strategiche con i principali Paesi di origine e di transito. Questo approccio punta a gestire i flussi migratori e a contrastare le reti di traffico illegale, affrontando la questione migratoria in modo strutturale e collaborativo.