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La Toscana rinnova il Protocollo contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura

Roma, 15 gennaio 2025 – La Regione Toscana ha rinnovato il “Protocollo contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura”, un importante strumento volto a rafforzare i livelli di legalità, salute e sicurezza sul lavoro nel settore agricolo. Il protocollo, sottoscritto per la prima volta nel 2016, è frutto della collaborazione tra istituzioni regionali, enti di controllo e organizzazioni sindacali e datoriali.

I firmatari e i principali obiettivi

Tra i firmatari figurano la Regione Toscana, la Direzione Interregionale del Lavoro del Centro, INPS Toscana, INAIL Toscana, CGIL Toscana, FLAI-CGIL Toscana, CISL Toscana, FAI-CISL Toscana, UIL Toscana, UIL-UILA territori toscani, COLDIRETTI Toscana, CIA Toscana, CONFAGRICOLTURA Toscana, AGCI Toscana, Lega Regionale Toscana Cooperative e Mutue e CONFCOOPERATIVE Toscana.

Il protocollo impegna tutte le parti coinvolte a collaborare, ciascuna nell’ambito delle proprie competenze, per contrastare il fenomeno del caporalato e garantire condizioni di lavoro dignitose nel settore agricolo.

Tre assi d’azione

Il documento si articola su tre assi principali:

  1. Coordinamento degli interventi tra organismi pubblici di controllo e organismi paritetici di prevenzione.
  2. Promozione di azioni concrete per garantire la legalità, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
  3. Diffusione della cultura della sicurezza e della tutela dei diritti dei lavoratori.

Dichiarazioni istituzionali

“Il rinnovo di questa intesa preziosa – ha dichiarato Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione e assessora all’agricoltura e sviluppo rurale – consente un consolidamento dell’impegno che abbiamo avviato contro lo sfruttamento della manodopera illegale e conferma la direzione intrapresa verso un sistema produttivo agroforestale sempre più responsabile e un lavoro agricolo con maggiori tutele e dignità. Grazie a questo grande lavoro di squadra, continuiamo a offrire a chi fa impresa in agricoltura la possibilità di agire con maggiore consapevolezza e serenità”.

L’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini, ha sottolineato: “Dove c’è legalità c’è maggiore salute e sicurezza per i lavoratori e chi fa impresa. Questo documento contribuisce a qualificare e tutelare il lavoro nelle nostre campagne e a diffondere una cultura della sicurezza. Proseguiranno controlli e ispezioni, ma il coinvolgimento dei datori di lavoro è fondamentale per una effettiva riduzione degli infortuni e delle malattie professionali”.

Alessandra Nardini, assessora alla formazione professionale e al lavoro, ha aggiunto: “Il rispetto dei diritti di lavoratrici e lavoratori è al centro del nostro impegno quotidiano. Rinnovando questo importante Protocollo di intesa, vogliamo rafforzare il nostro impegno contro lo sfruttamento lavorativo, promuovendo prevenzione e controllo nel settore agricolo e favorendo un corretto incrocio tra domanda e offerta di lavoro grazie alla nostra rete di Centri per l’Impiego. L’obiettivo è garantire che il lavoro sia sicuro, giustamente retribuito e mai sfruttato”.

Una strategia per il futuro

Il rinnovo del Protocollo rappresenta un passo importante verso un modello produttivo agricolo più responsabile e sostenibile, in cui legalità e rispetto per i diritti dei lavoratori siano centrali. L’impegno della Regione Toscana e dei suoi partner conferma la volontà di operare in maniera sinergica per migliorare le condizioni di lavoro nelle campagne, promuovendo dignità e sicurezza per tutti i lavoratori agricoli.

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