Roma, 22 gennaio 2025 – Negli ultimi anni, l’immigrazione illegale ha rappresentato una delle sfide più complesse e divisive per l’Unione Europea. Tuttavia, sembra che i governi europei stiano finalmente riconoscendo l’urgenza di adottare misure concrete per affrontare questo fenomeno. Come sottolineato dal Co-Presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini, l’approccio più efficace risiede nella gestione del problema al di fuori dei confini europei.
“Servono accordi bilaterali con i Paesi di provenienza dei migranti, che vanno aiutati nella lotta al traffico di esseri umani. Soltanto così è possibile offrire ad una giusta e limitata quota di uomini e donne la possibilità di contribuire allo sviluppo delle nostre nazioni, avendo loro un lavoro da svolgere, documenti in regola e un mezzo sicuro per venire in Europa”, ha dichiarato Procaccini durante un intervento a Strasburgo.
Fermare le partenze e creare opportunità legali
Procaccini ha evidenziato come l’attuale dottrina immigrazionista abbia portato a drammatiche conseguenze. “Quante vite sono andate perse a causa della dottrina immigrazionista. E quante città europee sono state sacrificate nel suo nome”, ha affermato. Tuttavia, l’Unione Europea sta iniziando a cambiare rotta, riconoscendo la necessità di fermare le partenze illegali e di lavorare parallelamente per creare opportunità legali di immigrazione, adeguate alle diverse esigenze dei Paesi membri.
Questa strategia, definita da Procaccini come pragmatica e di buon senso, si allinea con l’approccio adottato dal governo italiano guidato da Giorgia Meloni. Tale approccio punta non solo a regolare i flussi migratori, ma anche a rafforzare la presenza geopolitica dell’Europa nei Paesi di origine, in particolare in Africa e Asia.
Un nuovo destino geopolitico per l’Europa
Essere attivamente presenti nei Paesi di origine attraverso politiche mirate, imprese produttive e iniziative commerciali rappresenta, secondo Procaccini, una missione cruciale per dare senso all’esistenza dell’Unione Europea. Questo nuovo corso d’azione non solo contribuirebbe a combattere le cause profonde dell’immigrazione illegale, ma permetterebbe anche all’Europa di giocare un ruolo strategico nella stabilizzazione di queste regioni, promuovendo sviluppo e opportunità locali.
Con l’adozione di una politica estera più attiva e l’implementazione di canali di immigrazione legali, l’Europa sembra muoversi verso un modello che combina sicurezza, pragmatismo e solidarietà. Resta ora da vedere se queste iniziative sapranno tradursi in risultati concreti per fronteggiare una delle sfide più pressanti del nostro tempo.