Roma, 2 aprile 2025 – Contrariamente alle aspettative degli anni precedenti, il Decreto Flussi 2025 presenta una situazione inattesa: molti posti per lavoratori stranieri sono ancora disponibili dopo le scadenze dei “click day”, ad eccezione del settore turistico che avrà un’ulteriore opportunità il 1° ottobre. La finestra per la trasmissione delle domande rimarrà aperta fino al 31 dicembre 2025.
Secondo le stime del Sole 24 Ore, su un totale di 191.450 ingressi ammessi per il 2025, risultano ancora disponibili ben 53.248 posti. Nel dettaglio, si contano 44.145 posti vacanti per addetti stagionali, 370 per lavoratori subordinati non stagionali e 9.053 per l’assistenza familiare e sociosanitaria. Per quanto riguarda il settore turistico, a fronte di 55.000 posti disponibili per lavoratori stagionali, le richieste pervenute fino al 18 marzo ammontano a 6.257, il che indica che più della metà dei posti sono ancora liberi.
Se da un lato la disponibilità di quote potrebbe sembrare una buona notizia, dall’altro emergono criticità, soprattutto nel settore agricolo. Nonostante su circa 47.000 posti per lavoratori stagionali in agricoltura siano arrivate “solo” 30.000 domande, il vero problema, come sottolinea Romano Magrini di Coldiretti, non risiede tanto nelle quote quanto nei tempi di rilascio dei visti e di ingresso dei lavoratori, che spesso non coincidono con le necessità delle aziende agricole. Coldiretti evidenzia inoltre le difficoltà create dall’inserimento del Marocco tra i Paesi a rischio per la gestione dei flussi migratori, il che comporta verifiche più approfondite da parte dell’Ispettorato nazionale del lavoro e un conseguente allungamento dei tempi. Su 2.000 richieste di lavoratori marocchini presentate da Coldiretti, finora sono arrivati solo 50 nulla osta.
Un altro aspetto interessante riguarda il settore del lavoro domestico. I 9.500 posti previsti annualmente dal decreto flussi per questo settore sono stati esauriti con il click day. Tuttavia, per i 10.000 posti aggiuntivi in via sperimentale destinati all’assistenza familiare o sociosanitaria di persone con disabilità e di “grandi anziani”, le domande pervenute sono state meno di mille, lasciando ampio margine per nuove richieste. Assindatcolf esprime soddisfazione per questa quota aggiuntiva, definendola una “strada giusta” data la natura continuativa delle esigenze di assistenza. Il presidente dell’associazione, Andrea Zini, auspica che anche in futuro il comparto domestico possa contare su un numero di quote congruo rispetto al fabbisogno e chiede di estendere la quota aggiuntiva a tutte le fattispecie del lavoro domestico, comprese colf e baby-sitter. Assindatcolf suggerisce inoltre un maggiore coinvolgimento delle associazioni datoriali e delle agenzie per il lavoro nella definizione dei fabbisogni e delle quote per il settore.