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Integra: più formazione per i migranti, più risorse per le imprese

Roma, 13 maggio 2025 – Integra, il progetto della Camera di Commercio di Milano, Monza, Brianza e Lodi realizzato da Formaper, entra nel vivo. Dopo un anno di sperimentazione, l’iniziativa si amplia con l’obiettivo di offrire formazione ai migranti e allo stesso tempo rispondere alla carenza di personale qualificato segnalata da molte imprese del territorio.

Nel 2024, 154 persone non italiane – tra cui richiedenti asilo e rifugiati – hanno partecipato a 12 corsi di formazione. Di questi, 74 hanno già iniziato un percorso di inserimento lavorativo. L’età media dei partecipanti è di 30 anni, con una provenienza prevalente dall’Africa (67%), seguita da Asia (13%), Est Europa e Sud America (10% ciascuno).

I corsi si concentrano su profili professionali ad alta richiesta: aiuto meccanico, aiuto cuoco, operatore di sala bar, attrezzista meccanico, operatore logistico, muratore, operatore di sartoria. In parallelo, sono stati attivati anche due corsi di lingua italiana.

Per il 2025, l’obiettivo è formare 250 migranti selezionati tramite il terzo settore (coinvolti Farsi Prossimo, Progetto Arca, Soleterre e AVSI). Sono previsti 15 corsi professionali per 200 partecipanti e 3 corsi di italiano per altri 50.

Il presidente Carlo Sangalli ha sottolineato come Integra rappresenti “una risposta concreta al bisogno di personale qualificato delle imprese”. Secondo Sangalli, “i percorsi di formazione sono la via più efficace per realizzare una vera integrazione”.

Una necessità confermata dai dati del Sistema Informativo Excelsior, secondo cui il fabbisogno di lavoratori immigrati in Italia potrebbe raggiungere 640 mila unità nei prossimi cinque anni, pari al 21,3% del fabbisogno complessivo. I settori più interessati sono:

  • agricoltura (35%),
  • industria (28%),
  • moda (45,7%),
  • mobilità e logistica (33%),
  • agroalimentare (32,1%),
  • legno-arredo (29,9%),
  • costruzioni e infrastrutture (29,4%),
  • commercio e turismo (19,3%).

Il progetto Integra si conferma così un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni e terzo settore, capace di favorire l’inclusione, valorizzare il capitale umano e rispondere alle esigenze reali del mercato del lavoro.

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