Roma, 19 maggio 2025 – La Corte Suprema degli Stati Uniti ha temporaneamente bloccato l’utilizzo da parte dell’ex presidente Donald Trump dell’Alien Enemies Act, una legge di guerra risalente al 1798, nel tentativo di accelerare le deportazioni di migranti.
Secondo quanto riportato dalla CNN, Trump aveva invocato questa norma contro presunti membri del Tren de Aragua, una gang criminale originaria del Venezuela, sostenendo che potesse essere applicata per aggirare le normali procedure giudiziarie previste per l’espulsione dei migranti.
Tuttavia, la decisione della Corte Suprema è temporanea: il caso è stato infatti rinviato a una corte d’appello per ulteriori valutazioni. Nonostante ciò, il pronunciamento rappresenta una battuta d’arresto significativa per le politiche migratorie dell’ex presidente, che puntano su una linea dura e sull’eliminazione dei vincoli procedurali per le espulsioni.
Due giudici di orientamento conservatore, Clarence Thomas e Samuel Alito, hanno espresso pubblicamente il loro dissenso, segnalando una spaccatura all’interno dello stesso fronte conservatore della Corte.
Questa vicenda riporta l’attenzione sull’uso controverso di leggi arcaiche in contesti moderni e sulla persistente tensione tra sicurezza nazionale e diritti dei migranti negli Stati Uniti.